lunedì 17 maggio 2010

TANTI TITULI

Beppe Severgnini, dall'edizione odierna del Corriere


Pentacampioni! Suona bene, mi piace. All’ultimo respiro, stavolta: c’è più gusto. Cinque scudetti di fila, da 75 anni, non li vinceva nessuno. In totale sono diciotto. Uno più del Milan, e non possiamo dire che la cosa ci addolori. Qualcuno ora dice: eravate più simpatici prima! Ovvio, ma è una qualità cui rinunciamo volentieri. C’è una simpatia che scivola nella compassione; e noi l’abbiamo rischiata, anni fa. Così esiste un’antipatia che confina con l’arroganza. E quella dobbiamo evitarla, è lo stile di qualcun altro.




Esiste una fisiologia e una patologia dei sentimenti. L’Inter ha già ottenuto una rarissima doppietta— campionato e Coppa Italia— contro una fantastica Roma, senza la quale sarebbe stata una stagione da sbadigli. E sappiamo che sabato sera siamo di nuovo tutti impegnati. Com’è possibile che la nostra gioia non susciti un po’ d’invidia, e l’invidia cerchi le sue giustificazioni? José Mourinho, per esempio? Sarebbe lui il generatore d’antipatia? Ma quando mai! L'avete visto ieri a Siena? Commosso e con gli occhi lucidi. Va be’, dopo un’ora ha trovato il modo di ricordare che gli avversari, una volta ancora, vanno in vacanza con «zero tituli». Ma che ci volete fare? Il Comandante Mou è un timido-aggressivo, come lo fu Mancini in nerazzurro. Ma, a differenza di Mancini, Mourinho è diretto: se deve dire una cosa, la dice. Ranieri è meglio? È come dire che Hugh Grant è meglio di Russell Crowe: bravi tutt’e due, ma interpretano personaggi diversi. O invece sono i giocatori dell’Inter a risultare antipatici?



Alcuni li conosco, altri me li sono studiati. A me sembrano ragazzi a posto e atleti ammirevoli. Ieri hanno avuto paura (tutti meno Balotelli, che non teme neanche il demonio): il Siena ci ha messo una grinta che il Chievo s’è ben guardato dall’esibire (dico, ma l’avete visto Rosi?). Poi, quando l’ansia stava arrivando al livello di guardia, capitan Zanetti s’è infilato in area e ha messo la palla magica sul piede del principe Milito. Altro che arroganza: i due sono monumenti internazionali all’umiltà e alla serietà. Insieme a Cambiasso, quello che Masomaradona non porta in Sudafrica.



Oppure è Moratti che non si fa amare? Ma se gliene hanno dette e fatte di tutti i colori, per anni! L’uomo che non sa di calcio, il miliardario pollo e spendaccione, il membro poco furbo della famiglia, e via carogneggiando. Dal ’95 al 2005 ha imparato il mestiere, mentre intorno a lui trafficavano in modo indegno. Da cinque anni vince, con una programmazione che andrebbe studiata nelle Università: insieme a Branca e Oriali ha scovato Maicon e Julio Cesar, ripescato Cambiasso e Sneijder, resuscitato Samuel e Lucio, cresciuto Balotelli, valorizzato Milito, Thiago Motta ed Eto’o. Sarebbe questo, il ricco incompetente? Ho capito: siamo noi interisti a essere antipatici. Perché, da qualche anno, vinciamo? Se fosse così, ditecelo subito. Siamo disposti a continuare, antipaticamente, così.



PS: la chiamate antipatia. Ma non è, piuttosto, invidia?



Beppe Severgnini

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