lunedì 26 ottobre 2009

BERSANI SEGRETARIO



Dunque da ieri sera Pierluigi Bersani - nato a Bettola (Piacenza) il 29 settembre del '51 - è il nuovo segretario del PD. E, a scanso di equivoci meglio chiarirlo subito, da ieri sera Bersani è anche il MIO segretario, nonostante io abbia votato Dario Franceschini. Ha vinto le elezioni primarie e la sua leadership deve essere riconosciuta da tutti. E ora?

Ora meglio cominciare a preoccuparsi non tanto dei distacchi percentuali (pure importanti) tra i 3 candidati, quanto piuttosto di quello che ci separa dal governo. L'avversario non era Franceschini, Bersani o Marino (anche se penso che in tanti non l'abbiano capito) né si trattava di decidere il futuro amministrativo delle città e dei comuni dove il centrosinistra governa (siamo davvero talmente incoscienti da voler chiudere esperienze amministrative in qualcuna delle - pochisisme - realtà locali dove ancora governiamo?). Il nostro avversario è un governo ed una coalizione di centrodestra che qualche scricchiolio comincia a patirlo in attesa di capire quali conseguenze (perché io credo ce ne saranno) vi saranno con la defenestrazione di Galan.

A vincere, comunque, è stato ancora una volta il metodo delle primarie (se sarà confermato il dato dei 3 milioni di votanti, sono stati 500.000 in meno di quelli che andarono a votare nel 2007): lunghe file ai seggi, elettori pazientissimi, molte le persone anziane, non tantissimi i giovani. Almeno dal mio particolarissimo osservatorio di presidente di seggio. E' però hanno vinto le primarie. E su questo una qualche riflessione andrà fatta. Soprattutto sul rapporto tra iscritti ed elettori. Queste sono state primarie ibride: prima gli iscritti hanno individuato i candidati, poi gli elettori hanno scelto. Da un lato, dunque, apri indubbiamente il partito all'esterno ed il risultato dimostra la voglia che c'è ancora in questo Paese di partecipare e di scegliere. Dall'altro, però, rischi di "indebolire" la struttura partito rendendo meno forte il senso di militanza e appartenenza in chi, di fatto, indica soltanto ma non sceglie. Dubbvi, questi, che - immagino - saranno chiariti nelle prossime settimane.

E a Mira? A Mira la mozione Bersani vince all'assemblea nazionale mentre il tandem Franceschini/Serracchiani vince quella regionale. Con un dato che mi colpisce: il grande successo ottenuto dal candidato della mozione Marino, Felice Casson. Segno che è stato premiato il suo lavoro fatto in difesa della salute degli operai di Porto Marghera?Ma è da qui che si deve ripartire.

Che la forza sia con voi!

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1 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Sai qual è il problema dell'Italia? Che si vede il partito dell'altra coalizione, appunto, come un avversario. Questo discorso abbraccia ambo le sponde, indipendentemente da chi è al potere. Non si fa in tempo ad andare al Governo che subito l'opposizione inizia a scervellarsi su come fargli le scarpe.
è successo quando ci fu Prodi al governo, succede ora che c'è Berlusconi. Stare all'opposizione non significa che FISIOLOGICAMENTE si deve andare contro al Governo, ma che si deve, OVE NECESSARIO, controbattere sollevando eventuali perplessità. Ma OVE NECESSARIO. Invece, passano le primarie ed eccoli tutti lì, a pianificare le strategie per BATTERE il Governo. E se poi accadesse, ecco che il centrodestra si metterà subito a pensare alle prossime elezioni, al posto di fare dell'opposizione intelligente. Che schifezza.
Antonio P.

26 ottobre 2009 alle ore 12:22  

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