mercoledì 3 febbraio 2010

CECITA

Non l'abbiamo visto...Meglio: io non l'ho visto. Non l'ho visto e mai avrei pensato che nella mia Mira, in questa città che - seppure a volte con fatica - riesce, nonostante tutto, ad essere ancora solidale, aperta, civile, la cui piazza principale è dedicata alla memoria di 9 eroi (non mi piace chiamarli martiri) che sono stati trucidati dall'odio vigliacco del nazifascismo, potesse accadere che una persona, un uomo, morisse di freddo. Mircea Mailat era nato nel 1961, aveva 39 anni. Non so le ragioni, i motivi che lo hanno spinto in strada, a cercare - magari, chissà, - nell'alcol l'illusione che il freddo non ci fosse, che il vento gelido non provocasse stilettate sulla sua pelle. E non so se Mircea sapesse ciò che ti insegnano fin dalle primissime lezioni di qualche corso di arrampicata e cioè che l'alcool è un vasodilatotore e che in apparenza ti scalda ma in realtà affatica il cuore. Non so e non me ne frega nulla. Ciò che conta (e con disumano ritardo) ora è che è morto un uomo. E' caduto, come sacco inerme di juta, vicino ad una piazza che, ironia del destino, è titolata a San Nicolò non solo patrono di questa mia città ma anche, dicono, l' "inventore" di Babbo Natale. Ma per i bambini Babbo Natale viene il 25 dicembre. E in quel giorno ricordiamo una famiglia fatta di una ragazzina (15/16 anni o poco più) e del suo uomo di poco più grande. E ricordiamo le doglie, il travaglio. E ricordiamo che l'unico posto per loro disponibile era una stalla: un pò di fieno, magari sporco dello sterco di qualche bestia, e - dicono - un paio di animali ad assicurare un minimo di tepore. Lì è nato il Cristo. Lì è nato l'uomo che ci ha detto (Matteo, 25)
Poi il Re dirà a quelli della sua destra: "Venite, benedetti da mio Padre, entrate nel Regno preparato per voi fin dall'inizio del mondo. Perché avevo fame, e voi mi avete dato da mangiare, avevo sete e mi avete dato dell'acqua, ero straniero e mi avete ospitato nella vostra casa, ero nudo e mi avete dato dei vestiti, ero malato ed in prigione e siete venuti a trovarmi!" "Queste persone giuste risponderanno: "Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai eri straniero e ti abbiamo aiutato? O eri nudo e ti abbiamo dato degli abiti? E quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" "Ed il Re risponderà loro: "Quando lo avete fatto anche per l'ultimo di questi miei fratelli, lo avete fatto per me!"
Nessuno lo ha visto Mircea. Nessuno. Anzi: forse lo abbiamo visto tutti. Forse l'ho visto io e, chissà, nel vederlo ho provato un senso di disagio (disgusto forse?), di fastidio per i suoi vestiti laceri, per la sua poca igiene. E sicuramente l'ho scansato, l'ho evitato. Certamente non si chiamava Mircea ma, mi chiedo, quanti Mircea ho evitato? E d'improvviso mi assale un dubbio: non è che io, cattolico, e pure di sinistra (centrosinistra via....) in fondo, in fondo sia un razzista?

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