SENZA PAROLE
Da Il Corriere della Sera,
«Facebook» e bimbi down: è l’ora di sanzioni rapide e memorabili
Bisogna decidere: solo infami o anche pericolosi? Su Facebook esiste un gruppo chiamato «Giochiamo al tiro al bersaglio con i bambini Down». Poiché gli idioti moderni amano illustrare le proprie gesta, ecco cosa si legge: «Perché dovremmo convivere con queste ignobili creature... con questi stupidi esseri buoni a nulla? I bambini Down sono solo un peso per la nostra società... Dunque cosa fare per risolvere il problema? Come liberarci di queste creature in maniera civile? Ebbene sì signori... io ho trovato la soluzione. Consiste nell’usare questi esseri come bersagli, mobili o fissi, nei poligoni di tiro al bersaglio».
Il gruppo di Facebook è stato denunciato da Franco Bomprezzi, neoconduttore del forum «Ditelo a noi» nel nuovo canale Salute/Disabilità di Corriere.it. Nel pomeriggio di ieri «Giochiamo al tiro al bersaglio...» aveva 930 iscritti. Siamo andati a controllare: erano 1.317 alle 19.30, 1.361 alle 19.40, 1.378 alle 20, 1.563 alle 20.30. Aumentano, quindi, certi dell’impunità. Hanno nomi e fotografie. Penso all’orrore di un papà e di una mamma se scoprissero, tra costoro, un figlio. Eppure a qualcuno accadrà. La vicenda è così grave che perfino gli attivissimi immorali italiani, sempre pronti a chiamare «moralismo» il normale uso della coscienza, taceranno. Meglio concentrarsi, quindi, sulla risposta: che dev’essere rapida e memorabile. Per prima cosa, niente piagnistei su internet, che non ha colpe, e per i disabili s’è rivelata una vera benedizione. Allo stesso tempo, chiusura del gruppo; ma non sarà immediata, perché richiede l’intervento dei gestori di Facebook, che stanno negli Usa (così dice la polizia postale). Poi, punizione dei responsabili: chi ha creato il gruppo e chi ha aderito. Sono rintracciabili, e loro azioni violano diversi articoli del codice penale. Ma forse, per gli idioti moderni, occorrono pene moderne. Invece di multe, servizio nelle comunità che si occupano dei piccoli Down. Chissà: forse qualcuno capirà quanto hanno da darci, quei bambini. E se anche fosse un atroce scherzo della Rete, resta la nostra condanna. Senza appello.
Beppe Servegnini
Che la forza sia con voi!
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