RIFLESSIONI
IL PD E IL NUOVISMO...CHE AVANZA
DI ANDREA CAUSIN
In questi giorni ho ricevuto moltissimi messaggi di persone che si complimentano per la mia elezione. Dicono bravo a me ed esprimono una litania infinita di lamentazioni sul Partito Democratico. Un paio di messaggi passano inosservati, ma decine di questo tenore sono un campione significativo. Moltissime persone mi esprimono una linea critica sul PD…..su Bersani…. Ad un certo punto mi è venuto un dubbio. Se avessi parlato male del PD, se avessi sparlato del segretario nazionale, in campagna elettorale forse avrei raddoppiato i voti (naturalmente non essendoci la controprova è una asserzione del tutto teorica). Per scelta e per stile ho parlato di quella cosa noiosissima e banale che sono i CONTENUTI e i PROGRAMMI. Non si va sul giornale parlando di contenuti e programmi. Non si vince un congresso esprimendo nel detaglio una linea politica e una prospettiva. Nel nostro paese non si vincono le elezioni, entrando nel merito della situazione di crisi del paese e presentandosi con delle proposte. Non si diventa leader con la fatica del lavoro territoriale e la ricerca culturale quotidiana. L’importante, anche nel PD, è dire che le cose non vanno, che la leadership è bollita, che abbiamo sbagliato tutto, che i consiglieri regionali e i deputati sono inadeguati. Se dici questo prendi un applauso…..se invece tenti di spiegare e avviare una riflessione su come si può sostenere l’economia per uscire dalla crisi economica, anche in qualche circolo, la gente ti guarda annoiata come a dire “sempre le solite cose….di che la leadership è inadeguata!”. Mentre è sempre più evidente la necessità di recuperare un legame con il territorio e con i mondi del lavoro, una parte del popolo del PD è in attesa di qualche nuovo Messiah. Mentre è sempre più necessario affidare al PD un ruolo di rifondazione e di riforma (anche nei comportamenti) della politica in Italia, una buona parte del popolo del PD si dichiara delusa per un segretario che non dice le cose che dicono Grillo e Di Pietro. Ecco allora il nuovismo! Io dovrei essere contento…ho 37 anni. E invece sono preoccupato perché, in questo fottutissimo Paese, non c’è solo il mio percorso personale, ma c’è il destino di tanta gente, il futuro delle vecchie e delle giovani generazioni. A me interessa una politica attenta, pulita e capace di dare delle risposte. Mi interessa di più di qualche luminoso e mediatico percorso, fosse anche il mio. Qualche mese fa, mentre con alcuni democratici amici ascoltavamo un nuovo Messiah di turno…e mentre qualcuno applaudiva commosso….ho chiesto “scusate, ma che cosa ha detto di così interessante e innovativo?”. Scena muta….nessuno sapeva dirmi l’argomento di cui il Messiah stava parlando. Io ho un’altra idea della politica. La politica come “studio” e come radicamento. La politica come azione collettiva che parte dalla condivisione di idee e di valori. La sfida del PD è tutta davanti a noi e le speculazioni sul nuovismo fatuo che avanza o sull’inadeguatezza di un segretario eletto solo 5 mesi fa con le primarie non fa bene. Il PD ha preso una mazzolata alle Regionali e sono stati fatti molti errori. Ma non è sostituendo il “mediocre” che c’è (ammesso che sia mediocre, e su questo ho i miei dubbi) con l’inesoperienza e l’inconsistenza, che si risolvono i problemi. Teniamoci Bersani (e detto da uno che non l’ha sostenuto in congresso…) e rimbocchiamoci le maniche per recuperare il terreno perduto, dicendo quello che vogliamo noi per il Paese, più che stare a parlar male degli altri.
Etichette: POLITICA
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