martedì 21 aprile 2009

PERPLESSITA

Eminenza Reverendissima Angelo Cardinale Scola,
scrivo a Lei - che è mio Patriarca - come figlio che si rivolge al proprio Padre nella fede per confidarLe la perplessità che mi ha colto, stamani, quando fra le mani mi è capitato un volantino. Semplice, essenziale quasi. Vi si annuncia un dibattito intitolato I Cristiani e la Politica. E con giusta e grandissima evidenza si annuncia la Sua partecipazione. Io che, da militante dell'Azione Cattolica, a lungo ho studiato non soltanto i documenti conciliari (su tutti la Lumen gentium, il decreto Apostolicam Actuositatem, la Gaudium et Spes) ma anche gli scritti di La Pira, Lazzati, Moro non posso non trovare interessante il riflettere attorno al tema Non c'è laicità senza fede. E, dunque, perché sono perplesso? Perché, Eminenza reverendissima, Padre della fede, questo dibattito è organizzato da un movimento politico, l'Unione di Centro, presieduta da Pierferdinando Casini. E questo dibattito è organizzato il 24 aprile: vale a dire 40 giorni prima delle elezioni. E' assolutamente indiscutibile non soltanto, Eminenza Reverendissima, il Suo diritto ma anche, vorrei dire, il Suo dovere di dialogare con chiunque voglia ascoltare la Sua parola. Per questo non mi sono scandalizzato dell'incontro che Ella, poche settimane fa, ha avuto con una delegazione della Lega Nord: quale, infatti, migliore occasione di questa per parlare di una Chiesa ma soprattutto dei cristiani come persone che vivono la solidarietà, la sussidiarietà, l'accoglienza verso tutti coloro i quali bussano alle nostre porte indispendentemente dal colore della loro pelle o dalla religione che professano (perché di questo, Eminenza Reverendissima, sono sicuro Ella abbia parlato con loro)?Però, Eminenza Reverendissima, questa Sua presenza, a ridosso di una campagna elettorale, un poco mi sconcerta e mi provoca turbamento. Leggo, nella Gaudium et Spes che Tutti i cristiani devono prendere coscienza della propria speciale vocazione nella comunità politica; essi devono essere d'esempio, sviluppando in se stessi il senso della responsabilità e la dedizione al bene comune, così da mostrare con i fatti come possano armonizzarsi l'autorità e la libertà, l'iniziativa personale e la solidarietà di tutto il corpo sociale, la opportuna unità e la proficua diversità. In ciò che concerne l'organizzazione delle cose terrene, devono ammettere la legittima molteplicità e diversità delle opzioni temporali e rispettare i cittadini che, anche in gruppo, difendono in maniera onesta il loro punto di vista.
Ecco, Eminenza Reverendissima, io giudico poco opportuna - perché rischia di essere strumentalizzabile - la Sua presenza a questo dibattito proprio perché palesemente organizzata a fini elettoralistici (e fatta salva la presenza istituzionale del sindaco di Vicenza, Achille Variati). Ella, Eminenza Reverendissima, è Patriarca , cioè padre che con amore e uguaglianza considera ciascuno come figlio nella fede. Proprio in forza del legame filiale che - sento profondamente - mi unisce a Lei, Eminenza Reverendissima, voglia accettare la mia, personalissima, convinzione che la Sua partecipazione a questo dibattito è un errore. E se così non fosse, La prego di considerarmi, al solito, un Suo, umile, figliolo non ancora prodigo.

Benedetto il Signore, Dio di Israele,*
perché ha visitato e redento il suo popolo
e ha suscitato per noi una salvezza potente*
nella casa di Davide suo servo.
La saluto nella fede del Cristo Salvatore degli uomini e come è mia abitudine in questo spazio: Che la forza sia con Lei.
Suo figlio devotissimo
Davide Meggiato




6 Commenti:

Blogger Unknown ha detto...

che dire?
complimenti!!!!
da quale luogo arriva questo pensiero: scrivi al patriarca di venezia... sei un figlio devotissimo della chiesa?
quale chiesa?
non sei di frontiera?
scola è di frontiera?
non credo proprio!
cosa ti succede?
dove stai andando?

che la forza resti solo con te, come ho letto da qualche parte dedicato a te.

21 aprile 2009 alle ore 21:00  
Anonymous Bonetto ha detto...

gli avresti scritto lo stesso se fosse andato a un convegno PD?

22 aprile 2009 alle ore 13:02  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Caro Alessio, sì...avrei detto esattamente la stessa cosa (e al di là di tutto spero che tu mi creda)..benché personalmente convinto che il tema sul rapporto tra cattolici e politica avrebbe dovuto essere proprio affrontato dal PD

22 aprile 2009 alle ore 15:12  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Egregia sig.ra Elena,
la sua consueta "acrimonia" nei confronti di ciò che scrivo mi spinge semplicemente a dirle due cosucce:
1) sono (e lo rivendico con orgoglio ma son fatti miei) cattolico di confine e proprio per questo (concetto difficile a comprendere me ne rendo conto) "figlio devotissimo" di una Chiesa che vorrei diversa (vada a leggersi qualche articolo, ad esempio, di Angelo Casati sul senso di "Chiesa minore")e per di più (pensi un pò lei...) voglio profondamente bene alla mia Chiesa e al mio Patriarca...
2) Con me, con voi, con lei...la forza sia con ciascuno voglia
La saluto.
Davide Meggiato

22 aprile 2009 alle ore 15:17  
Anonymous Anonimo ha detto...

Ad onor del vero, il Signor Vice Sindaco è sempre stato attento e ha sempre, obiettivamente, saputo mantenere le giuste distanze da un tipo di Clericalità, distinguendo e scindendo le alte sfere dalla cosidetta chiesa minore e umana, nella quale lui fedelmente si riconosce.
La critica, anche se rivolta al Patriaca mi sembra, politicamente, equilibrata.

Serena

22 aprile 2009 alle ore 17:05  
Blogger Stefano Patron ha detto...

La sostanza del problema è che il cristianesimo è una fede (e quindi un fatto personale) ma la chiesa cattolica è una struttura sociale e quindi quello che fate voi devotissimi figli (compresi quelli frontalieri) ha rilevanti conseguenze per la vita della gente, tutta la gente, compresi noi figli di nessuno. Ti accorgi della pagliuzza di Scola probabilmente perché infastidisce i tuoi occhi sensibili ma sai perfettamente che in giro ci sono travi che causano danni ben peggiori (preservativi, Eluana, omosessualità, bioetica tanto per sfogare un po' di rabbia). L'attuale papa, quando era autorevole cardinale responsabile della dottrina della fede ha pubblicato un articolo su "Famiglia Cristiana" in cui chiedeva non soltanto la punizione divina ma anche interventi diretti da parte delle autorità civili (e questo in Sudamerica a quei tempi sappiamo cosa voleva dire) contro padre Boff (spero di scrivere giusto il nome, comunque è il francescano sostenitore della teologia della liberazione). L'evidente violenza di quell'articolo, che ogni persona intelligente avrebbe riconosciuto senza difficoltà, veniva invece negata dai miei fratelli (cattolici praticanti) che cercavano in tutti i modi di interpretare in modo simbolico quella che era in realtà, nella forma e nella sostanza, una vera e proprio condanna al rogo. Oggi quell’uomo è papa e tutti i cattolici (i miei fratelli compresi) hanno dovuto dimenticare quell’episodio (hanno tralaltro dovuto dimenticare anche la teologia della liberazione). Mi chiedo davvero come fate a non ricordare, come fate a non ascoltare, come fate a non vedere, come fate ad attribuire alla gerarchia ecclesiastica (a questa gerarchia ecclesiastica) il ruolo di interprete unico ed erede esclusivo del messaggio evangelico. Il mio è vero stupore: dell’assoluta buonafede (ed anche della fede buona) della stragrande maggioranza del popolo cattolico io sono convinto ma non riesco a capire l’evidente sospensione della razionalità che colpisce ogni cattolico appena parla della sua chiesa. Nessun cattolico è in grado di fornire una giustificazione ragionevole dell’esclusione delle donne dal ministero sacerdotale oppure a fornire ragionevoli giustificazioni per il celibato ecclesiastico; eppure tutti i cattolici del mondo sono convinti che la chiesa sia legittimata a manifestare (e a volte anche ad imporre) il proprio punto di vista sulle questioni che riguardano la morale sessuale e il ruolo della donna nella società. Sarebbe come affidare la gestione dei consorzi di bonifica a chi vive nel deserto del Sahara ed è convinto che tutto il mondo sia fatto come il deserto del Sahara.
Credo di conoscere abbastanza le tue personali opinioni e quello che non capisco è cosa centri tu con la chiesa. Ho molti amici cristiani che hanno rotto i ponti con la chiesa cattolica e mi pare che questo abbia fatto del bene a loro (ed anche alla loro fede) e forse abbia fatto del bene anche alla chiesa. Nel senso che le gerarchie quando cominciano a perdere consenso sociale e contributi economici qualche problema se lo pongono mentre delle letterine belle ed educate temo non se ne facciano proprio nulla.
Guarda pure in alto, ma senza smettere di guardarti attorno.

1 maggio 2009 alle ore 15:11  

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