venerdì 10 aprile 2009

VIAGGI

Dalla newsletter di Andrea Causin:
Carissimi,
Sono rientrato in Italia oramai da qualche giorno e ho ripreso l'attività sia in Consiglio Regionale sia rispetto alle importanti scadenze elettorali che, come Partito Democratico, ci apprestiamo ad affrontare.
L'esperienza che ho avuto modo di fare in Ciad è stata molto forte e ha fatto maturato in me un grande rispetto per l'Africa e in modo particolare per il popolo Ciadiano, con il quale ho avuto modo di condividere ben 19 giorni. Durante la mia permanenza ho avuto modo di soggiornare per circa una settimana nella Capitale del Ciad, Ndjamena, città che conta quasi 2 milioni di abitanti, circa un quinto dellintera popolazione del paese, che è grande 5 volte l'Italia.
Questa prima parte del viaggio è stata molto interessante per comprendere le condizioni di vita in un contesto densamente abitato nel quale luce elettrica, fognature e acqua potabile sono un privilegio dell'1% della popolazione residente in città.
A Ndjamena sono stato accompagnato negli incontri istituzionali dalla dott.ssa Ermanna Favaretto, una Veneta che è console Italiano in Ciad e che svolge un ruolo non solo di rappresentanza diplomatica, ma anche di sostegno ai circa 250 italiani che sono nel paese, quasi tutti per ragioni umanitarie.
Ho avuto modo nella capitale di incontrare Mr. Yorngar, leader pacifista dell'opposizione democratica che è deputato della Repubblica del Ciad che si trova di fatto agli arresti domiciliari in precarie condizioni di salute, e il ministro per le infrastrutture Amoun Younousme con cui ho avuto un lungo colloquio durante il quale lesponente del governo ha avuto l'onestà di tracciare gli elementi di difficoltà sul piano della democrazia e sul piano dello sviluppo economico che gravano pesantemente sulla qualità della vita della popolazione.
Durante i 10 giorni successivi mi sono spostato nel sud del paese, dove la qualità della vita, soprattutto dal punto di vista delle risorse alimentari, è migliore rispetto a Ndjamena. Ho visitato la Diocesi di Dobà, il cui Vescovo, Mons. Michele Russo, è un comboniano che vive in Ciad da oltre 30 anni. Qui le missioni della chiesa cattolica sono presenti con un ospedale a Bebejà che da una risposta sanitaria a un territorio molto vasto, con la banca dei cereali che consente lo stoccaggio delle arachidi, del miglio e del riso, e con un dispensario medico in ogni villaggio dove si fa la prevenzione del SIDA (Aids), il test gratuito e la distribuzione gratuita dei farmaci retrovirali.
Nei giorni successivi, prima di rientrare a Ndjamena e dopo aver incontrato Jean Clode Bouchard, presidente della conferenza episcopale ciadiana e vescovo di Palà, ho avuto modo di visitare molti villaggi nel distretto di Gagal - Koeni, che confina con la Repubblica del Centrafrica.
Il viaggio in Ciad ha rappresentato per me una esperienza molto forte e ho raccolto alcune intuizioni che mi auguro, con l'aiuto dei molti amici e amiche che hanno seguito e condiviso questa esperienza, possano diventare progetti concreti a sostegno di quanto gli italiani e in particolar modo i nostri Veneti, missionari e laici, stanno già facendo nel paese.





A tutti voi, ai vostri affetti più cari un sincerio augurio di Buona Pasqua.

0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page