giovedì 2 luglio 2009

GENERAZIONE FB?

E dunque, ad ottobre, siamo ancora a congresso: il 2° in due anni che eleggerà il 3° segretario nazionale in due anni. Un record. Al solito con reogle assolutamente particolari e balzane (del resto, se non lo fossero non saremmo noi; mai visto un partito di centrosinistra con regole chiare): gli iscritti indichjeranno i 3 candidati che, successivamente (il 25 ottobre), si sottopporranno ad elezioni primarie aperte a tutti (e che importa se, magari, qualche elettore leghista o del pdl partecipa pure lui giusto per fare qualche...scherzetto?). In questo momento, lo dico con franchezza, un poco mi diverto a dire a qualcuno che sto con Franceschini, a qualcun'altro con Bersani o - perché no? - con Adinolfi. Continuo a credere che non sia un problema di nomi nè di ex appartenenze. Di più: dalle prime adesioni all'uno o all'altro dei due principali candidati mi pare che stavolta davvero vi sia la possibilità di un "rimescolamento" che segni un deciso passo in avanti nella costruzione di questo partito nuovo (che a costo di essere chiamato "nuovo" rischia altrimenti di essere già vecchio): Letta e Bindi con Bersani (senza dimenticare l'amico Marco Stradiotto); la Seracchiani 8certo che da una euroodeputata mi sarei aspettato un poco di più che il dire "voto Franceschini perché mi è simpatico" ma, d'altra parte, io su youtube non ci andrò mai) con Franceschini insieme a Fioroni e Fassino. Ora però, prima di scegliere, occorre conoscere le proposte. E capire quale sia quella maggiormente corrispondente alla idea di partito che ciascuno di noi ha. Personalmente io credo che il PD debba essere:
1) un partito LAICO ma non LAICISTA : perché la laicità non detta linee di condotta morale, ma è un principio che permette a posizioni diverse, in particolari diverse posizioni morali e religiose, di convivere;
2) un partito APERTO alla innovazione e al futuro;
3) un partito DIALOGANTE con quanti ad oggi si sono sentiti lontani da noi; un partito che sappia tornare a dialogare con il mondo imprenditoriale (e soprattutto quello di artigiani e medio-piccoli imprenditori) ma anche con quanti appartengono al mondo del lavoro e alle sue molteplici sfacettature;
4) un partito PROGETTUALE: un partito, cioè, che sappia avviare una riflessione seria e senza pregiudiziali sul futuro economico di un paese (l'Italia) che oggi (e ad eccezione dell'auto) è privo di qualunque vocazione industriale dopo che, nell'ultimo trentennio, abbiamo perduto l'industria della chimica, quella dell'elettronica, quella della metallurgia;
5) un partito FORMATORE: di coscienze, di conoscenze, di saperi;
6) un partito AMBIENTALISTA: ma non di un ambientalismo retrogrado (spazzato via anche dall'ultima tornata elettorale) e ideologizzato quanto piuttosto un partito che, nell'ambiente, veda opportunità di sviluppo economico veramente sostenibile;
7) un partito del CORAGGIO: il coraggio di affrontare le nuove sfide anche a costo di rivedere posizioni ormai consolidate e/o cristalizzate (e penso, ad esempio, all'ormai abusato tema della sicurezza che, obbligatoriamente, noi dovremmo ampliare e allargare per dire che la "sicurezza è tutto ciò che contribuisce a migliorare la nostra qualità della vita" e dunque sicurezza: del lavoro e sul lavoro ad esempio; sulla possibilità di avere un futuro certo);
8) un partito COMUNICATORE: la Zaccariotto (a Venezia) vince non solo perché parla alla pancia della gente ma anche perché lo fa con un linguaggio verbale improntato alla chiarezza, alla semplificazione del messaggio, allo slogan;
9) un partito TRANSGENERAZIONALE: e cioè un partito che premia le idee e le proposte indipendentemente dall'età anagrafiche del loro proprietario;
10) un partito POPOLARE e non POPULISTA: e cioè un partito che torni a fare (e qui a Mira, ad esempio, siamo su questo sulla buona strada) ciò che un tempo PCI e DC facevano: incontrare la gente, organizzare feste, aprirsi al territorio (e, guardate, che la Lega lo sta facendo da alcuni anni e anche questa è una delle ragioni del successo di un movimnento/partito che sta recuperando quel modo di fare politica).
Ecco: il mio voto andrà a quella proposta (basta chiamarla "mozione" per favore) che più delle altre vada in questa direzione.
Che la forza sia con voi!


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1 Commenti:

Blogger Matteo ha detto...

Caro Davide è vero che c'è bisogno di tutti, ma quanti dubbi dividono il cittadino comune dalla politica. Personalmente non temo di abbracciare la parte sbagliata, perchè chi non sbaglia mai è solo chi non fa nulla; ciò che mi ferma, anche solo nel pensare di occuparmi di politica, è la paura di restare imbrigliato in una parte, all'interno di direzioni 'di partito' scelte da altri e non sempre condivise a fondo.
Non potrei sopportare di essere solo spinto verso una direzione in cui non credo.
Poi, devo dirti, tra quelli che conosco (in particolare nell'area di sinistra) vedo quanto sia diffuso l'uso di un linguaggio lontano, complesso che vorrebbe assomigliare ad un contrassegno elitario, ma che in realtà crea isolamento e divisione con gli altri.
Insomma, si può e si deve anche parlare di problemi inerenti la gestione economica della cosa pubblica ad alto livello, ma non si deve dimenticare di rispondere alle richieste più semplici (quali ad esempio quella di ripristinare lo sportellino coprifili di un lampione in piazza San Nicolò - mia richiesta di due anni fa, rimasta senza alcuna risposta).
Non preoccuparti non è una polemica, ma è sicuramente un esempio di mancato collegamento tra noi e chi si è preso l'onere di gestire la cosa pubblica anche a nome mio.
Sia chiaro io per questo vi ammiro, perchè per me la politica è una scelta faticosa e vuol dire decidere di farsi carico dei problemi altrui... non è cosa da poco.
Alcuni segnali mi suggeriscono però che non è sempre così.

2 luglio 2009 alle ore 15:24  

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