martedì 22 settembre 2009

PRETI

Esistono mille sfacettature, mille protagonisti, mille voci in quello - per certi versi - straordinario mondo che è la Chiesa. A volte voci un pò troppo contigue con i diversi interessi del mondo. Altre in imbarazzanti silenzi. Talvolta però ci sono voci libere che ci mostrano una Chiesa profondamente e indissolubilmente legata alla realtà; che quella realtà la legge e la interpreta: magari a volte si può essere in disaccordo con queste voci ma esse rappresentano (almeno per me) uno spazio di libertà. Attraverso uno di quei strani giochi che il destino internettiano a volte ci riserva, ho scoperto - giusto oggi - il blog di un sacerdote, don Giorgio. Il quale ha subito delle reprimende, abbastanza dure, relativamente ad una sua lettera - aperta (e solo in apparenza provocatoria) circa quanto accaduto pochissimi giorni fa in Afghanistan. Don Giorgio è parroco lombardo, milanese vieppiù.
Vi segnalo il suo blog (http://www.dongiorgio.it/) - che trovate linkato anche nella mia home page - e vi segnalo un passaggio di una sua Omelia di fine agosto:
Mi sto chiedendo da tempo come conciliare la fede nel Cristo radicale con l'ideologia della Lega che chiude le porte agli extracomunitari. Mi sto chiedendo se non sia giunto il momento di dire chiaro ai leghisti che devono fare una scelta: o scegliere il Cristo che è venuto per abbracciare tutti, in particolare i derelitti, gli infelici, i perseguitati anche politicamente, o andarsene e non frequentare più le nostre chiese. Perché non si inventano una loro religione, e costruiscono le loro chiese? Come sopportare la presenza dei leghisti nei nostri Consigli Pastorali? Da ultimo: non è blasfemo che ci siano preti leghisti? Non immaginate quanti sono!
E leggete cosa scrive nella "sua" presentazione (al solito il grassetto è mio):
Essere aperti a tutto e a tutti non significa stare dalla parte di tutto e di tutti. Ho fatto le mie scelte, che vorrei senza presunzione chiamare evangeliche, se per Vangelo s’intende il messaggio del Cristo radicale. E anche Cristo, lo sappiamo, è stato classista: ha privilegiato i poveri contro il sopruso dei potenti e dei ricchi. Ma non è una scelta classista solo di persone: tutti, ricchi e poveri, siamo vittime di un sistema balordo, che è quello dell’avere ovvero del capitalismo. Se per Sinistra s’intende combattere questo sistema, io sono di Sinistra. Di una Sinistra radicale che non ha trovato finora nessun partito ideale in cui trovarmi a mio agio. Una Sinistra che mette al centro l’Essere umano e l’Universo.
Non c'è che dire: prete coraggioso, perfino scomodo (in Facebook c'è persino un gruppo che ne chiede la scomunica). Ma di quel coraggio e di quella scomadità di cui abbiamo tremendo bisogno!
Che la forza sia con voi!



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