martedì 1 settembre 2009

IMBARAZZANTI SILENZI?

Mi chiedo perché, spesso, la politica anziché essere quella mirabile arte attraverso cui è possibile realizzare il futuro, diventi spesso una semplice rincorsa del presente. Scrivo a "caldo" questa nota, dopo aver letto - nei quotidiani locali - la cronaca delle proteste che il Partito Democratico ha organizzato a Mirano, ieri, per via di un "volantino" pubblicato in una pagina di Facebook riconducibile ad un esponente di primo piano della locale Lega Nord. Proteste giuste, doverose sia chiaro. Ma mi vien da chiedere: perché proprio ora? Può essere bastevole che, finalmente, ci si sia accorti non solo che il consenso della Lega è in crescita inarrestabile ma che essa non è più quella delle goliardate stile bravehart? Che mentre tutti noi, giustamente, ci incacchiavamo di brutto per l'Erminio Obelix Boso che disinfettava i treni, quelli della Lega studiavano, si radicavano, si mobilitavano? Perché stupirsi ora (e farisaicamente) di una deriva razzista che in realtà c'è sempre stata e non perché tutti i leghisti siano razzisti ma semplicemente perché quando vi è incertezza, sfiducia nel futuro vien facile vedere nell'altro, nel diverso un nemico? Dove eravamo quando (quando? 5/10 anni fa?) un sindaco di Treviso, alpino, affermava che gli extracomunitari bisognerebbe vestirli da leprotti per fare pim pim pim col fucile oppure lapidariamente sosteneva che non c’è posto per romani e meridionali (e, vi immaginate il divertimento se i romani dicessero la stessa cosa di noi del Nord?dove andrebbero i deputati del Carrocico?).
Già dove eravamo? Forse distratti perché troppo impegnati ad elaborare un regolamento per l'imminente Congresso Nazionale che, all'art. 13 recita:
La Commissione provinciale procede quindi alla distribuzione nei singoli circoli dei seggi così assegnati alle varie liste. A tal fine si procede in primo luogo alla assegnazione dei seggi in ogni circolo attribuendo a ciascuna lista di circolo tanti seggi quanti quozienti naturali di circolo interi essa abbia conseguito in quel circolo. Il quoziente di circolo è dato dalla divisione tra la somma dei voti validamente espressi nel circolo e il numero di seggi da assegnare nel circolo stesso. Gli eventuali seggi residui sono attribuiti alle liste seguendo la graduatoria decrescente delle parti decimali del quoziente ottenuto da ciascuna lista sino alla attribuzione di tutti i seggi spettanti al circolo. A tal fine le operazioni di calcolo procedono a partire dal circolo con il minor numero di iscritti. Nella assegnazione dei seggi non si prendono più in considerazione le liste che abbiano già ottenuto tutti i seggi ad esse spettanti in base ai calcoli di cui al comma 12. Al termine di tali operazioni, i seggi che eventualmente rimangono ancora da assegnare ad una lista sono attributi alla lista stessa nei circoli ove essa abbia ottenuto i maggiori resti, utilizzando per primi i resti che non abbiano già dato luogo alla attribuzione di seggi. I seggi spettanti a ciascuna lista di circolo vengono assegnati ai candidati in base all’ordine di presentazione nella lista stessa.
Ma mi domando: come possiamo pensare di governare un Paese se ci incasiniamo la vita già a casa nostra? Mah...
Che la forza sia con voi!


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