lunedì 7 giugno 2010

ANIMALI?

Da La Stampa:

Ambra aspetta il padrone precipitato in montagna


Ambra è ancora lassù, in mezzo ai ghiacci perenni. Sola, impaurita, a più di 3 mila metri di quota, dove ieri nevischiava e tirava una tormenta gelida e pungente. La femmina di husky è rimasta dove sabato mattina il suo padrone Francesco Zavattiero è morto, dopo essere scivolato per circa 300 metri sul ghiaccio, sotto la cresta della Croce Rossa. Cercava di recuperare uno sci che gli si era sfilato, si è allacciato i ramponi, poi, improvvisamente, è precipitato. «Ambra» aspetta lì, vicino a quel muro di rocce, sopra il quale si è disegnata l'ombra dell'elicottero del 118 che ha recuperato e trasportato a valle il corpo dell'alpinista di Leini.




Certo, il cane attende che ritorni quello che era il suo compagno, perché l'amore e l'affetto per il suo padrone sono incondizionati, assoluti. Se qualcuno non va lassù, si lascerà morire». Non ha dubbi Aldo Fantozzi, il sindaco di Usseglio, grande conoscitore della montagna, cacciatore e amante degli animali. Ieri mattina si è infilato gli scarponi e ha battuto tutta la zona che si allarga dal lago dietro la Torre fino al lago della Rossa. Ha perlustrato l'area dove la comitiva aveva parcheggiato la macchina prima dell'ascensione. Niente. Nemmeno qualche zampata nella neve per accendere le speranze. «Poi si è alzata la nebbia, è iniziato a piovere deciso e sono stato costretto a ritornare a valle» - spiega ancora Fantozzi.



Anche Gabriele Benedetto, uno dei guardiani della diga del lago della Rossa, su a 2700 metri di altezza, ieri ha effettuato un lungo giro di ricognizione intorno allo specchio d'acqua dove galleggiano piccoli iceberg. Lì tutto è avvolto da un silenzio irreale. «Ho camminato parecchio anche se qui ci sono ancora 70 centimetri di neve e bisogna prestare attenzione – racconta Benedetto – ma non ho visto nessun cane e non ho sentito abbaiare. Per andare sul ghiacciaio della tragedia, è meglio arrivarci con l'elicottero».



Purtroppo, da ieri sera, le condizioni atmosferiche sono peggiorate. In pianura piove e sulle Alpi nebbia e vento rendono impossibile alzarsi in volo con un elicottero. Non resta che infilarsi sci o ramponi e iniziare a scarpinare per qualche ora.



Stamane, tempo permettendo, due amici di Francesco Zavattiero e altrettanti volontari del soccorso alpino di Usseglio dovrebbero ripercorrere il tracciato fatto sabato scorso per cercare di localizzare Ambra e riportarla a valle. Lo faranno per Francesco, ma anche per la sua compagna Enza e per mamma Valentina, che sono affezionate a quell'husky. «Ambra l'aveva presa sette anni fa che era un batuffolo di peli – ricorda la compagna di Francesco Zavattiero – da quel momento sono sempre stati inseparabili, come se vivessero in simbiosi». Per capirlo basta dare un'occhiata alle tante fotografie che raccontano le escursioni dell’alpinista di Leini, da sempre appassionato di montagna, in pensione da appena un anno.



Scatti sulle rive di un lago, ai margini di un ghiacciaio, mentre si attraversa una cresta innevata, sotto uno sperone di roccia o seduti davanti ad un rifugio alpino. Davanti c'è Francesco e dietro sempre Ambra. Che adesso è rimasta dove il cielo sembra più vicino, appena sopra le vette, in mezzo alle raffiche minacciose della tormenta. Magari teme che tornando a valle possa tradire il suo padrone, perché potrebbe ancora arrivare. Forse aveva ragione l'etologo e premio Nobel Konrad Lorenz quando diceva: «Non c'è fedeltà che non tradisca almeno una volta, tranne quella di un cane».

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