giovedì 3 giugno 2010

MARTIRIO

Da La Stampa



Monsignor Luigi Padovese, Vicario apostolico per l’Anatolia, è stato accoltellato a morte nella sua casa di Iskenderun, porto sul Mediterraneo nel sud della Turchia. Secondo la tv privata turca Ntv sarebbe stato ucciso dal suo autista. Una morte che arriva quattro anni dopo quella di Don Santoro, assassinato in chiesa a colpi di pistola. La fine tragica di Don Santoro, di cui Padovese aveva celebrato i funerali, era una ferita ancora aperta.




Di origine milanese, mons. Padovese aveva scelto di essere ordinato vescovo in Turchia per esprimere meglio la sua appartenenza ad una terra a cui si sentiva legato da tempi lontani. Professore titolare della cattedra di Patristica alla Pontificia Università dell’Antonianum fino ad essere ordinato Vescovo, Padovese è stato per 16 anni direttore dell’Istituto di Spiritualità nella medesima università. Professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana e alla Pontificia Accademia Alfonsiana. Per 10 anni è stato visitatore del Collegio Orientale di Roma per la Congregazione delle Chiese Orientali. Consulente della Congregazione per le Cause dei Santi.



Da oltre vent’anni il vescovo organizzava viaggi e simposi in Anatolia, ed era stato nominato Vicario Apostolico e vescovo titolare di Monteverde nell’ottobre del 2004. Il suo compito, diceva, era portare ovunque il Vangelo, anche alle minoranze.



«Nel 1927 i cristiani erano il 20%, circa due milioni su una popolazione di 17-18 milioni- ragionava-. Il fatto che oggi ci troviamo ad essere un numero cosi risicato su una popolazione di 70-71 milioni è sintomo di una situazione segnata da innegabili discriminazioni. La Costituzione sancisce l’uguaglianza dei cittadini turchi. Non è la legge in quanto tale che causa questi fenomeni, ma la sua non applicazione…».



Aveva scelto il dialogo, Padovese, uomo fondamentale per l’organizzazione del difficile pellegrinaggio in Turchia di Benedetto XVI alla fine del 2006. Dopo aver appreso la notizia la Santa Sede si è detta costernata. E’ un «fatto orribile», fa sapere padre Federico Lombardi. Mons. Padovese avrebbe dovuto partecipare, da domani, alla visita del Papa a Cipro, e ricevere da lui, insieme agli altri responsabili e patriarchi cattolici della regione, il documento preparatorio del prossimo Sinodo sul Medio Oriente, in cui si parla anche delle violenze contro i cristiani.



«Cio che è accaduto - ha detto padre Lombardi- è terribile, pensando anche ad altri fatti di sangue in Turchia, come l’omicidio alcuni anni fa di don Santoro».



«Preghiamo - ha aggiunto - perchè il Signore lo ricompensi del suo grande servizio per la Chiesa e perchè i cristiani non si scoraggino e, seguendo la sua testimonianza così forte, continuino a professare la loro fede nella regione». La Turchia conta 70 milioni di abitanti, al 99% musulmani. I cristiani sono lo 0,6% della popolazione; i cattolici sono circa 30mila. Il vicariato dell'Anatolia ha 4550 cattolici, 7 parrocchie, 3 sacerdoti diocesani, 14 religiosi e 12 religiose.

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