lunedì 8 novembre 2010

RIPARTENZA

L'assemblea regionale di sabato a Mogliano non ha tenuto a battesino soltanto la nascita di una nuova sensibilità all'interno del PD ma - a me pare - anche e soprattutto la volontà di ridefinire l'identità di questo partito. Si tratta di un processo inevitabile, l'ultimo a disposizione prima di vedere naufragare irrimediabilmente il progetto che spinse, poco più di 4 anni fa, DS e Margherita a sciogliersi. Unico caso nel mondo occidentale, in Italia a fronte di una perdita di consensi dei partiti di governo, il PD non ne guadagna. Ma anzi ne perde sempre più. Le cifre sono impietose: dal 34% del 2008, i sondaggi più ottimistici ci danno al 23% a livello nazionale e al 17% in Veneto. Perché? Sarà mica per colpa di 75 parlamentari più qualche altra centinaia di scriteriati che han firmato ilk cosiddetto documento Veltroni - Fioroni-Gentiloni vero? A Mogliano eravamo in tanti. A Firenze, Matteo Renzi convoca iscritti, simpatizzanti e alla stazione Leopolda accorrono in 5000. Cosa significa? Che il PD avrebbe ancora la capacità di attirare, provocare, entusiasmare. Solo che siamo ingessati. Siamo più occupati a contarci tra noi che a contare chi ci vota. Siamo più occupati a premiare chi viene trombato alle elezioni piuttosto che a formare una nuova classe dirigente. E quando ce l'abbiamo cerchiamo di farla fuori. Esemplare in tal senso il caso delle elezioni dei dirigenti di circolo, di coordinamento e di segreteria provinciale. Nel mentre parlamentari e consiglieri regionali entrano di diritto, gli amministratori debbono farsi eleggere. Ma non dicevamo che la rinascita del centrosinistra doveva partire proprio dalla valorizzazione degli amministratori locali? Ma non ci siam sempre detti che il centrosinistra godeva del vantaggio di amministrare tanti comuni? Cosa ci "regala" l'assemblea di sabato a Mogliano? L'idea intanto che nel nostro partito ci sono intelligenze raffinate (penso a Simonetta Rubinato e a Beppe Fioroni) con grandi capacità comunicative. Poi che si riesce a fare sintesi delle diverse provenienze proprio quando si discute di programmi e di proposte (molto bella la relazione introduttiva di Martella). E poi Veltroni. Cui certo non "perdono" l'essersi dimesso in fretta e furia dal partito (ma ha detto significativamente l'altro giorno I'm not a cicken...ad indicare il suo aver rispetto l'implicita regola della politica italiana: vai via prima che ti caccino) ma che nella sua lucidissima analisi politica ha per l'appunto evidenziato il fatto che in 4 anni continuiamo a perdere consenso perché non riusciamo più a parlare alla società civile. Quella - lo ricordo sommessamente - che avrebbe dovuto essere il valore aggiunto del PD, che vi ha anche aderito ma dal quale è presto fuggita. E a Firenze? Anche a Firenze si è respirato un sogno, si è potuto tornare a sentire parole quali passione, impegno, generosità. Non siamo rottamatori se affermiamo un principio molto semplice: e cioè che dopo 15 anni di vita parlamentare (un sesto, se si è fortunati, della vita umana; poco più di 1/4 se si escludono gli anni dell'infanzia, elementari, medie e superiori) una persona dovrebbe tornare al mondo del lavoro altrimenti, per quanto bravo egli possa essere, si fossilizza e soprattutto non fa crescere altre persone. E' rottamazione questa? No. Capacità di generare nuove intelligenze, nuovi saperi, nuove passioni. Che è esattamente il filo che ha colmato, in questo week end, una distanza di 280 kilometri. La distanza da Mogliano a Firenze...
Che la forza sia con voi!

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