lunedì 20 giugno 2011

DURO? NO: MOSCIO (E MOLTO)

Ieri ho ascoltato tutto l'intervento che Umberto Bossi ha pronunciato dal palco di Pontida. Non che avessi 'speranze' di qualche tipo ma per rompere con Berlusconi ci vuole un coraggio che "il Capo" (come lo hanno chiamato i ministri Calderoli e Maroni) non ha avuto. Ieri pomeriggio Umberto Bossi ha ripetuto ciò che sostanzialmente va dicendo da alcune settimane (e la sorpresa annunciata? Non si è vista): gli errori sono (quasi) tutti di Berlusconi; la Lega vuole essere al fianco della "gente"; ovviamente i giornalisti sono tutti degli imbecilli quando parlano di una "Lega rotta" (benché molti fossero i cartelli che auspicavano Maroni presidente del Consiglio). Ma è sulle richieste che Bossi ha fatto a Berlusconi che, a me pare, si dimostri inequivocabilmente come la Lega abbia perso la scommessa che aveva fatto con sè stessa: essere contemporaneamente forza di lotta e di governo. Ma come? Solo ieri i leghisti si accorgono che il patto di stabilità sta soffocando i comuni e, con loro, le miriadi di microimprese che lavoravano per loro? E dov'erano Bossi, Calderoli, Maroni mentre i sindaci manifestavano a Roma tutto il loro disagio? Ma come? La Lega prima chiede l'abolizione dei Ministeri visti come 'carrozzoni' e adesso ne vuole portare qualcuno in Lombardia? E l'equazione "stop alla missione in Libia = più risorse per abbassare le tasse" siam proprio sicuri che riesca? Solo ieri i leghisti si sono accorti che le "multe per il latte" erano ingiuste e solo ieri dicono di voler andare al Consiglio Europeo perché intervenga? Ma non hanno un Ministro dedicato alle politiche comunitarie? Mah...
Che la forza sia con voi!

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