lunedì 1 ottobre 2007

LA CASTA COSTA?

Confesso il mio imbarazzo nel parlare di questo tema perché ho il timore che qualunque cosa dicessi potrebbe sembrare una generica difesa d'ufficio o, peggio, di corporazione. Epperò davvero comincio ad averne un poco le scatole piene di leggere sulle prime pagine di tutti i giornali le esaltazioni osannanti per un comico (che - sia detto per inciso e se non ricordo male - non più di 10 anni fa distruggeva i computer accusandoli di essere "spioni") che si ritiene libero di mandare a quel paese chiunque gli sia antipatico. Ora si comincia a ragionare sulla riduzione di assessori e consiglieri comunali (donde il mio imbarazzo). E allora ritengo giusto dire qual è la situazione. Anche se il mio pensiero è ampiamento superato da una finanziaria che, su questo aspetto, mostra di essere davvero demagogica.
Capitolo assessori.
Mira ha 38.000 abitanti; 7 frazioni; scuole materne - elementari e medie; impianti sportivi in ogni frazione; più di 80 associazioni (solo quelle iscritte alle consulte); 3 industrie di grandi dimensioni; 70 ville storiche; una gronda lagunare che copre circa il 20% del nostro territorio; un bilancio comunale di svariati milioni di euro; è a soli 5 km da Porto Marghera; ha diverse centinaia di km di strade. Ha partecipazioni in Veritas, ACTV, Serimi. Ha una struttura, nata l'anno scorso per via del patto di stabilità, che si chiama MIRA INNOVAZIONE: essa si occupa di biblioteche e asili nido ed ha un consiglio di amministrazione composto da 3 consiglieri comunali tra cui il Presidente ed un Direttore. Ha un teatro comunale ed un sistema bibliotecario eccellente. Ha un numero di impiegati comunali ben al di sotto dei minimi richiesti ad un comune come il nostro. Queste solo alcune cifre del quadro macroeconomico. Queste solo alcune parti di una realtà che, come assessori, ci troviamo ad amministrare .
Un assessore riceve, per il suo impegno, una indennità di funzione commisurata in modo proporzionale a quella del sindaco. Questa indennità è a sua volta dimezzata nel caso in cui l'assessore non sia a tempo pieno (non vada cioè in aspettativa non retribuita dal proprio lavoro) a meno che non sia un libero professionista nel qual caso, invece, riceve l'indennità piena assumendosi però il non facile onere di avere due lavori contemporaneamente. Col risultato, spesso, di dover necessariamente trascuare il lavoro "primario" a favore di quello politico. Entrambe le indennità subiscono una ulteriore decurtazione per i versamenti "obbligatori" che ciascuno fa al proprio partito di appartenenza e le cui percentuali oscillano tra il 10 e il 30% al mese. Quanto lavora un assessore? Parlo, ovviamente per me, che sono "solo" l'assessore alla cultura, manifestazioni ed eventi....Io trascorro in comune due giornate piene la settimana (non posso starci di più - anche se ce ne sarebbe la necessità - perché, incredibile ma vero, condivido l'ufficio con un altro assessore). Arrivo in ufficio mai dopo le 7,30 del mattino e ne esco ben dopo le 8 di sera. Negli altri giorni salto il pranzo (chissà che dimagrisca un pò) e trascorro la pausa pranzo in ufficio. Per poi ritornarvi la sera. Nel settore cultura del comune lavorano due eccellenti impiegati di cui: uno "condiviso" col settore turismo e l'altro a disposizione anche di Pubblica Istruzione e Sport. A queste occorre aggiungere poi: riunioni (spesso inutili - lo so bene - ma tant'è), appuntamenti istituzionali che solitamente avvengono il sabato e la domenica come inaugurazioni, convegni, matrimoni (già anche questo facciamo). Quando sei al lavoro, inoltre, devi avere sempre il cellulare di servizio (uno dei due "benefit" che abbiamo, essendo l'altro un PC portatile che - almeno nel mio caso - credo sia uno dei primi prototipi costruiti da IBM) in funzione. Poi c'é il capitolo delle emergenze (che stanno diventando sempre più numerose a dir la verità): mercoledi scorso, ad esempio, per via degli allagamenti sono stato in giro per il territorio dalle 8 del mattino alle 10 di sera. Infine il capitolo aggiornamento. Corsi, seminari, spostamenti per vedere (nel mio caso) iniziative culturali o manifestazioni che potrebbero interessarci. Sia detto per inciso: ogni qual volta mi sposto uso la mia auto ( a Mira non abbiamo un auto blu ad eccezione di una Fiat Croma - ve la ricordate? - che ormai credo possa essere considerata quasi un'auto storica) e, per regola personale, non chiedo alcun rimborso spese. Impegno bene questo tempo? Non lo devo dire io, lo diranno gli elettori quando torneremo a votare. Personalmente sento di avere la coscienza a posto. Vi sembra poco? A me no.
Capitolo consiglieri comunali. Mira ha 30 consiglieri comunali a fronte di una popolazione di circa 38.000 abitanti. Il Consiglio Comunale è l'organo supremo in cui si amministra l'interesse comune. L'impegno chiesto ai consiglieri non è poco: devono aggiornarsi, studiare, leggersi tutte le delibere, partecipare ai lavori in commissione. Devono, inoltre, se hanno bisogno di chiarimenti andare in munipio utilizzando permesis straordinari o ferie. L'unico giorno nel quale possono astenersi dall'andare a lavorare sono (se non sbaglio) il giorno del consiglio comunale e quello successivo. Il tutto "guadagnando" 39 euro lorde a partecipazione. E dovendo fare da tramite tra le esigenze di un territorio ampio, complesso, "difficile" talvolta qual è quello mirese. Non credo che ridurre il numero dei consiglieri comunali faccia bene all'amministrazione pubblica.
Vogliamo tagliare i costi in questi due settori? Bene. Ecco le mie proposte (le butto giù anche se so che la Finanziaria ha già deciso tutto):
1) riduzione drastica del numero di sottosegretari;
2) divieto di cumulo delle cariche o gratuità in caso di doppi incarichi;
3) eliminazione delle Provincia con trasferimento di competenze e di bilancio ai comuni (non alla Regione mi raccomando!);
4) eliminazione dei consigli di munipalità laddove ci sono e per comuni al di sotto dei 100.000 abitanti;
5) introduzione dello sbarramento del 4% - sui voti di lista - alle elezioni comunali slegato dalla coalizione (se hai il 4% entri in consiglio comunale indipendentemente dalla coalizione in cui ti sei schierato; in caso contrario resti fuori anche se afferisci alla coalizione vincente);
6) introduzione del gruppo misto in consiglio comunale per le forze politiche che hanno 1 solo consiliere;
7) negli enti partecipati preferire soluzioni che non comportano aggravio di costi (ad es. se per diventare presidente di un CDA si può scegliere un assessore che non riceverebbe alcun compenso poiché già "dotato" di indennità di funzione perché scegliere qualcuno di diverso?);
8) laddove sia possibile assumere segretari comunali in "compartecipazione" con altri enti e lo stesso dicasi del difensore civico;
9) riduzione il più possibile ampia del materiale cartaceo preferendo i supporti elettronici (perché, ad esempio, le copie delle delibere anziché essere trasmesse ai gruppi consiliari su carta non vengono spedite via mail?);
10) favorire la creazione di "centrali d'acquisto" fra i comuni per ottenere dai diversi fornitori migliori condizioni ed avere un maggior potere di contrattazione;
11) eliminazione dei consorzi di bonifica e trasferimento di competenze, poteri e bilanci ai consorzi degli acquedotti (VERITAS nel nostro caso);
12) eliminazione delle regioni a statuto speciale;
13) introduzione del turno unico alle elezioni amministrative per tutti i comuni con premio di maggioranza;
14) incremento delle firme necessarie a richiedere consigli comunali straordinari.
Non è un decalogo come quello pubblicato recentemente dal segretario dei DS Piero Fassino. E' solo il mio punto di vista. E dunque una "picciol cosa". Ma tant'è.
Che la forza sia con voi.

Etichette:

5 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Non posso che concordare, l'unico dubbio ce l'ho sul gruppo misto, credo che in ambito comunale darebbe vita a delle convivenze politiche un po' troppo difformi, anche se è vero allevierebbe la fatica dei monogruppi tipo il mio.... un milione di riunioni! Il problema come dici tu è la capacità di dar risposte della politica

3 ottobre 2007 alle ore 14:37  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Sì, effettivamente in una dimensione locale quanto il consiglio comunale sarebbe difficile giungere ad un accorpamento in un gruppo misto...

3 ottobre 2007 alle ore 16:06  
Anonymous Anonimo ha detto...

Devo essere sincera: ci ho riflettuto un po' prima di decidermi a lasciare un commento e questo perchè in realtà mi trovo ad essere obiettivamente controcorrente con la definizione di "casta" a livello locale. Senza dubbio è innegabile che nella Pubblica Amministrazione ci siano delle condizioni di favore a livello Parlamentare e in questi giorni lo possiamo chiaramente seguire in tutti i canali di comunicazione, ma ritengo che per quanto riguarda i nostri amministratori locali, siano essi consiglieri o assessori, le cose sono ben diverse.
Nella fattispecie:il ruolo coperto come assessore in primis,ma anche consigliere, richiede grande preparazione, studio, partecipazione (riunioni, commissioni etc.), dovrebbe essere intrapreso come un incarico di grande professionalità e specializzazione e non come un secondo lavoro, per tanto garantire un reddito adeguato all'impegno che richiede...Forse se avessimo personale altamente qualificato avremmo anche delle prospettive qualitative migliori nelle scelte effettuate dai ns amministratori!Ora mi chiedo come si può pretendere di cambiare la città sviluppandone eventi e manifestazioni e contemporaneamente impegnando 2 volte alla sett.un Assessore?(forse un dirigente d'azienda ricopre il suo incarico così sporadicamente? perchè allora nn pensare che un comune è in fondo un'azienda che deve produrre?e in questo caso sviluppare un ramo d'azienda)Saluti

5 ottobre 2007 alle ore 07:47  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Cristina, al solito, ha colto nel segno...

5 ottobre 2007 alle ore 10:16  
Anonymous Anonimo ha detto...

concordo su quasi tutto. Vale la pena ricordare due cose. Nella passata amministrazione comunale fu approvato il nuovo statuto approvato da maggioranza pi FI e AN (Quando si dice opposizione responsabile. In cambio (per modo di dire) ottenemmo l'istituzione del difensore civico consorziabile con enti locali comunale i l'istituzione della consula per l'associazionismo ed il volontariato ed altro. Ma tra le cose che il nuovo statuto contemplava era l'innalzamento del numero possibile di assessori da 6 ad 8 (facoltà ma non obbligo). Il Sindaco Marcato un giorno dopo la definitiva approvazione aumento di due unità il numero di assessori. Numero mantenuto in questa amministrazione. Perchè non consorziamo con altri comuni limitrofi il difensore civico? E soprattutto perchè non diminuiamo il numero dui consulenze legali. Nè ricordo parecchie e costose lasciate in maniera urbanistica al comune di Mira dall'avvocato Lorigiola di Padova................E soprattutto qualcuno si ricorda dei 3 o 4 miliardfi di vecchie lire che il comune di Mira 3 anni fa ha dovuto pagare per indenizzare il cittadino sulla gestione dell'ex campo da rugby? Se interessa vado avanti ma la gestione contabile - amministrativa non è al di fuori della gestione politica, mi spiego? Sul discorso abolizione delle province sono d'accordo ma credo che le relative competenze debbano essere accorpato per la quasi toalità alla Regione. Se nò cosa facciamo consorzi di comuni per gestirne i servizi? e chi li amministra? ciao

7 ottobre 2007 alle ore 14:21  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page