martedì 10 giugno 2008

DI CHE COLORE E ' LA PELLE DI DIO ovvero PARCHE NO TEI PORTI CASA TUA?

Già...parche no te i porti casa tua? Tra le tante è questa la frase che mi rimbomba dentro da ieri sera quando, in Teatro, si è svolta l'assemblea su Forte Poerio. Sarà anche vero: Mira non è razzista, xenofoba o intollerante. Già: ma allora questo paese cos'é? Un paese impaurito? Ma perché? Non viviamo minimamente la violenza che vive chi abita in altre città; abbiamo ancora una dimensione umana nei nostri quartieri; ancora abbiamo la possibilità di ri-conoscersi come appartenenti ad una comunità. E allora? Fino a qualche tempo fa, quando mi trovavo lontano da casa e mi veniva chiesto da dove venissi rispondevo "Venezia". Ora, invece, dico "Mira, vicino a Venezia". Forse davvero la questione è legata a punti di vista. Bene ha fatto quella nostra concittadina a ricordarci che proprio Venezia "non puniva gli immigrati ma coloro che li molestavano". Bene ha fatto a ricordarci che la grandezza della Serenissima Repubblica dipendeva proprio dal melting pot, dalla mescolanza di razze, usi e tradizioni. E vorrei ricordare che vi fu un momento in cui, alla ricerca di modelli culturali cui conformare lo sviluppo urbano della città, i Dogi scelsero di rivolgersi ad Oriente, a Costantinopoli. Bene ha fatto chi ci ha ricordato che dagli immigrati dipende, anche oggi, il nostro sviluppo economico. Perché, ad esempio, senza immigrati la maggior parte delle imprese edili (anche nel nostro comune) rischierebbero di chiudere. E quegli immigrati che ci servono, di giorno, per andare avanti, vorremmo semplicemente sparissero la notte. E sono, come ha ricordato Mohammed, regolari cioé persone dotate di permesso di soggiorno, che hanno una busta paga, che versano allo Stato (lo stesso bostro Stato) tasse con cui contribuiscono a pagare le pensioni ai nostri nonni che, a loro volta, sono stati- per noi - emigranti, immigrati per i paesi in cui andavano a lavorare per sopravvivere. Perché forse noi dimentichiamo che, in fondo in fondo, questo nostro nord - est meno di un secolo fa non era poi molto diverso, in quanto a povertà, dalla Romania, dalla Moldavia, dal Marocco, dal Senegal, dallo Sry Lanka di adesso. Ma alla fine l'unico "ragionamento" era parche no te i porti casa tua (traduco anche se il veneziano è lingua universale: perché non li porti a casa tua). Cioè: è vero, il problema esiste ma perché l'albergo sociale non lo fai ad un chilometro da casa mia? Perché, forse, la paura non è quella della violenza (ma quale?)...no: la paura è che, con quell'albergo, le case vengano deprezzate ad esempio. O che, in fondo, fa comodo a tutti non sapere (anche se tutti sanno: ipocriti) che qualche nostro concittadino (magari anche fra quelli che erano nell'assemblea di ieri sera) chiede 300-400 euro/mese, in nero ovviamente, agli immigrati per un posto letto in una stanza ove dormono in 10!
Che la forza sia con voi....
E se anziché bianchi, neri, gialli fossimo tutti...blu????


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7 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

resta il fatto che a Milano, Bologna e Roma; tre città che per lavoro cnoco molto bene, le zone degli immigrati sono quelle a più alto rischio di violenza (anzi, più che "rischio" lì le violenza avvengono punto e basta). Non so da cosa dipende, ma questa è una constatazione di fatto, come quella che furti e violenze nel 72% dei casi soo perpetrati da extracomunitari. Sono cose che non puoi ignorare solo mettendo la questione sul piano umanitario. Il probema è che si crea una struttura di accoglienza, ma ne servirebbe una anche di (stretto) controllo, mentre Polizia e Carabinieri sono ampiamente sottodimensionati per farlo.
Franz

10 giugno 2008 alle ore 11:21  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Caro Franz...mi pare che questo sia un modo ragionevole per disuctere. Ovviamente (ma il senso del confrontarsi è anche il fatto che si parta da valutazioni diverse non trovi?) non sono d'accordo su due punti della tua riflessione. Il primo: a Forte Poerio non nasce un centro di accoglienza. Si tratta di 15 posti letto a disposizione di immigrati regolari che lavorano nelle aziende del nostro territorio e che non riescono a trovare alloggio nemmeno in affitto e non perché non ne hanno la possibilità economica quanto piuttosto non trovano chi glieli affitta. La seconda è diretta conseguenza della prima: il 72% dei reati - affermi (e non ho dati per contraddirti) - sono compiuti da extracomunitari. Ma quanti di questi sono clandestini? Tanti, tantissimi. E allora dobbiamo distinguere tra chi è qui per lavorare onestamente ed è in possesso di tutto quanto prevede la legge e chi invece giunge nel nostro paese solo per delinquere. La mia posizione su questo è chiarissima: i primi, quelli regolari, vanno aiutati e sostenuti perché senza di loro non andiamo molto avanti. I secondi vanno perseguiti con severità e senza sconti.
Che la forza sia con te
Davide

10 giugno 2008 alle ore 11:55  
Anonymous Anonimo ha detto...

ciao Davide e grazie per la risposta. Tu poni la questione sulla "regolarità" di un immigrato. Ma guarda che il problema sorge anche con i "regolari": non voglio esplicitamente dichiarare alcune etnie (ma le conosciamo tutti, suvvia), ma tra queste ce ne sono alcune perfettamente "europee" tra le quali, notoriamente, si celano molti malviventi. Mi spiace dirlo, ma se leggo il giornale saltano sempre fuori quelle due o tre etnie, e, anche se a forza, sono costretto a pensare che spesso incide anche la provenienza. Ciò posto, la questione va posta anche su un altro piano: in tre giorni sono state raccolte 750 firme di abitanti che NON vogliono quest'opera. Che, tra l'altro, nacque come centro di coordinamento giovanile. Allora, ricapitoliamo: prima il consiglio comunale (che sempre di sinistra era e sempre con quasi le stesse persone quindi inutile passarsi la patata bollente...) approva un progetto-farsa che trova l'appoggio della cittadinanza (quello di rivalutare Forte Poerio per la gioventù), po cambia le carte in tavola e, addirittura, se ne infischia di un parere che definirei approvato a furor di popolo (son tante 750 firme in tre giorni, sai?). Questa non è democrazia, nel modo più assoluto. E l'incontro di ieri mi pare abbia suggellato questa non volontà popolare. Con che coraggio potete portare avanti qualcosa che i cittadini non vogliono? Ultima cosa: a furia di dedicarvi a progetti rivolti a stranieri ed extracomunitari, temo che stiate perdendo di vista le rali necessità della popolazione autoctona che, se permetti, è quella che vi ha eletto a loro rappresentanza. PS: Non sono di qualche partito particolare, ci tengo a precisarlo. Franz.

10 giugno 2008 alle ore 14:04  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Vedi il problema, credo, sia proprio questo: perché non la vogliono? Per paura mi dirai. Certo. Non è un caso che la Lega abbia saputo interpretare bene e meglio di chiunque altro questo bisogno di "sicurezza" (che per me è molto più estensivo di quello leghista e assomma la sciurezza economica, quella sui luoghi di lavoro, quella di una giustizia giusta, etc.etc.). Però il problema rimane. Proviamo a metterlo giù in questo modo: buona parte della nostra economia dipende da manodopoera immigrata (penso ai cantieri edili, a quelli metalmeccanici, alle attività ortofrutticole). Senza di questa le aziende italiane sarebbero in difficoltà. Ma questi immigrati che a noi "fanno comodo" come manodopera, quando han finito di lavorare non hanno forse diritto anche loro ad un tetto sopra la testa? L'amministrazione ha preso atto che questo progetto non è condiviso. E dunque, ovviamente, si comporterà di conseguenza.
Ultima cosa: il finanziamento ministeriale (450.000 euro) non è "spostabile". Se il centro si fosse fatto, i soldi sarebbero (forse) arrivati. Il vero dramma è un altro: l'asosluta mancanza di risorse. Abbiamo applaudito tutti (anche io) la decisione di togliere l'ICI. Pochi si son ricordati che questa è l'unica "tassa" davvero federalista perché incassata direttamente dai comuni. Oggi stiamo aspettando quasi 1 milione di euro con cui lo Stato (ma quando?) ci dovrebbe rimborsare il mancato introito dell'ICI. Quasi un milione di euro che sono di "spesa corrente" e quindi destinati in modo particolare alle politiche sociali (asilo nido, assistenza domicialiare, sostegni economici). Quasi un milione di euro che non sappiamo quando arriveranno. Il governo Prodi (il mio governo) ci ha regalato una Finanziaria che impedisce (letteralmente: IMPEDISCE) al nostro comune di fare investimenti (tramite mutui) nelle opere pubbliche anche se saremmo in grado di pagarne le rate. Queste sono le difficoltà concrete con cui, credimi, ogni giorno abbiamo a che fare.
Infine una raccomandazione che lancio a te e a tutti gli altri: non me ne frega nulla del vostro colore politico. A me interessano le idee non le tessere. E quando queste ci sono, anche se non le condivido, qui troveranno sempre spazio.
Che la forza sia con te
Davide

10 giugno 2008 alle ore 14:53  
Anonymous Anonimo ha detto...

"Parché no te i porti casa tua?"
Raccolgo questa provocazione e lancio un'idea che potrebbe anche rivelarci se il nostro paese sia veramente quel che afferma di essere: NON RAZZISTA.

Facciamo un sondaggio:

Quante persone a Mira vivono da sole o in coppia in abitazioni ben più vaste delle loro necessità?

Quante di queste metterebbero a disposizione di un'altra persona una stanza, e magari anche l'uso della cucina, alle stesse condizioni previste dal progetto caduto mercoledì scorso?

Io sarei una di quelle.

Vale

12 giugno 2008 alle ore 17:37  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Non so se Mira sia razzista, xenofoba o intollerante...me lo sto chiedendo da giorni. Però...c'é un però. Ed è un però positivo: non so se Vale sia giovane o meno...so che, venerdi sera, fuori dal Teatro ho incontrato diversi giovani che hanno detto a me e all'amico Stefano Lorenzin (assessore ai LL.PP) "forza, andate avanti, siamo con voi". Vale fa una proposta per nulla provocatoria...quanti raccolgono il suo invito?

13 giugno 2008 alle ore 08:49  
Anonymous Anonimo ha detto...

Bene! Se la proposta è valida, merita quindi di essere diffusa e non basta limitarsi a rivolgere un invito ai lettori di questo blog che mi sa siano pochini pochini.
Non vi mancano certo i mezzi e i modi per pubblicizzarla; non a caso parlavo di sondaggio.
Quanti di quei giovani che hanno incoraggiato ad andare avanti ospiterebbero una persona?
Quanti tra i militanti e i simpatizzanti dei partiti sostenitori del progetto che ci avete calato sulla testa?
Quanti tra gli amministratori?
E non dimentichiamo gli abitanti di questo paese.
Se i FATTI corrispondessero alle PAROLE, altro che quindici posti letto in una situazione che non avrebbe nulla da spartire con l'integrazione che si continua a sbandierare!!!
Vale

18 giugno 2008 alle ore 07:52  

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