lunedì 3 agosto 2009

EL CASTEO ("il castello")

Non amo molto gli amarcord, il pensare/ dire "ai miei tempi.." che è un pò il nostro (di noi italiani intendo)vizio nazionalpopolare. E però ai miei tempi acquistare un'anguria (e non chiamiamola per favore cocomero ) , specialmente dal fruttivendolo di fiducia, era una cosa semplicissima. Specialmente se l'anguria era garantita. Perché? Perché tu ti sceglievi l'anguria che volevi (bella, grande, similtonda...in Giappone ne hanno coltivate di...quadrate! Mah...) e poi el frutarioeo (dove la e tra le due o è una specie di semivocale che funge solo da accompagnamento, da unione tra le due "o") ,il fruttivendolo, prendeva un coltello e incideva l'anguria sino a ricavarne un tocco a forma di piramide (el casteo lo chiamavano dalle mie parti) per farti vedere/toccare/assaggiare che quel frutto prelibato non era una sòla, ma era buona davvero. Adesso invece la scelta dell'anguria dipende solo da te specialmente se vai in qualche supermercato. Dove non solo non c'é chi ti fa el casteo ma non trovi nemmeno chi può consigliarti (cosa che, invece, ancora accade - per fortuna - nelle piccole botteghe di paese).E mi chiedo: da cosa dipende? Dalla massificazione dei consumi? Dalla perdita del senso del gusto che l'omologazione consumistica moderna ci ha regalato? Oppure il processo selettivo è diventato così irrigimentato anche per i prodotti della terra, che el casteo (o battere sul fondo dell'anguria per sentire se suona bene, segno quasi sempre della bontà del prodotto) non serve più?
Che la forza sia con voi e buon lunedì!



Etichette:

1 Commenti:

Blogger Riccardo ha detto...

uè, come mai non ci regali qualche "perla" che descriva l'addio di un certo Ibrahimovic? E magari sottolineando il "vantaggiosissimo" scambio con Eto'o? ahahahahah

3 agosto 2009 alle ore 11:09  

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page