
Non amo molto gli
amarcord, il pensare/ dire "ai miei tempi.." che è un pò il nostro (di noi italiani intendo)vizio nazionalpopolare. E però
ai miei tempi acquistare un'anguria (e non chiamiamola per favore
cocomero ) , specialmente dal fruttivendolo di fiducia, era una cosa semplicissima. Specialmente se l'
anguria era
garantita. Perché? Perché tu ti sceglievi l'anguria che volevi (bella, grande, similtonda...in Giappone ne hanno coltivate di...quadrate! Mah...) e poi
el frutarioeo (dove la
e tra le due
o è una specie di semivocale che funge solo da accompagnamento, da unione tra le due "o") ,il fruttivendolo, prendeva un coltello e incideva l'anguria sino a ricavarne un
tocco a forma di piramide (
el casteo lo chiamavano dalle mie parti) per farti vedere/toccare/assaggiare che quel frutto prelibato non era una
sòla, ma era buona davvero. Adesso invece la scelta dell'anguria dipende solo da te specialmente se vai in qualche supermercato. Dove non solo non c'é chi ti fa
el casteo ma non trovi nemmeno chi può consigliarti (cosa che, invece, ancora accade - per fortuna - nelle piccole botteghe di paese).E mi chiedo: da cosa dipende? Dalla massificazione dei consumi? Dalla perdita del senso del gusto che l'omologazione consumistica moderna ci ha regalato? Oppure il processo selettivo è diventato così irrigimentato anche per i prodotti della terra, che
el casteo (o battere sul fondo dell'anguria per sentire se suona bene, segno quasi sempre della bontà del prodotto) non serve più?
1 Commenti:
uè, come mai non ci regali qualche "perla" che descriva l'addio di un certo Ibrahimovic? E magari sottolineando il "vantaggiosissimo" scambio con Eto'o? ahahahahah
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