giovedì 19 novembre 2009

BRUTTA NOTIZIA

Da Il Corriere della Sera:

Il decreto "salva-infrazioni comunitarie", con le contrastate norme sulla privatizzazione dell'acqua, è legge. La Camera ha approvato la conversione con 302 voti a favore e 263 contrari. Il via libera al provvedimento ha scatenato una bagarre in aula.

CONTESTAZIONI E BAGARRE IN AULA - I 25 deputati dell'Italia dei valori hanno iniziato a sventolare manifestini con il disegno di un'Italia "disidratata" e la scritta: «Giù le mani dall'Acqua». Il presidente Gianfranco Fini ha subito invitato i parlamentari a «mettere via i manifestini». Dal settore della maggioranza si sono poi levate grida, «Scemi, scemi», dirette ai banchi dell'Idv. Per tutta risposta qualcuno ha urlato: «Baciamo le mani don Silvio».

DI PIETRO ANNUNCIA UN REFERENDUM - Rilevando che questo decreto «piace solo al presidente del Consiglio e ai suoi amici», Di Pietro ha annuncia contro di esso un referendum abrogativo; e, parlando della possibilità di riduzione dei tempi dei processi, rileva: «Vorrei un presidente del Consiglio che non commetta reati, non un premier che non si fa processare». Per questo rilancia la manifestazione del 5 dicembre, che va anche «contro la deriva delle privatizzazioni».
E questa è invece la posizione espressa dalla segretaria regionale del PD del Veneto, Rosanna Filippin:
No alla privatizzazione dell’acqua. Il Partito Democratico del Veneto stigmatizza la scelta del governo Berlusconi di privatizzare il servizio idrico nel nostro Paese, tanto più con il ricorso alla fiducia, che impedisce al Parlamento un dibattito ragionato su un cambiamento così determinante per i cittadini. «Su questo tema, il centrodestra veneto non può rimanere indifferente – afferma di Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd veneto – Invito pertanto il Presidente Galan, insieme ad altri presidenti di regione, a presentare ricorso di costituzionalità contro l’art. 15 del decreto 135 a tutela dell’autonomia degli enti locali, sulla base del principio di sussidiarietà riconosciuto dalla Costituzione».La battaglia per mantenere l’acqua pubblica è condivisa da tutto il Pd veneto: domenica 15 novembre, infatti, l’assemblea regionale, riunita a Padova per l’elezione del nuovo segretario, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno con cui impegna il partito, a tutti i suoi livelli, a battersi contro la privatizzazione di questo bene essenziale e a sensibilizzare l’opinione pubblica su tale questione.«La privatizzazione del servizio idrico è un gravissimo colpo di mano inferto a uno dei settori più delicati del servizio pubblico – conclude Rosanna Filippin – Con questo provvedimento si scippa agli enti locali un patrimonio di cultura amministrativa e di buon governo. È una scelta inaccettabile fatta oltretutto da chi, come la Lega Nord, ogni giorno si riempie la bocca con il federalismo e ogni giorno assume decisioni concrete che vanno in senso opposto».
Che la forza sia con voi!

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