martedì 3 novembre 2009

LIBRI

Sulla vita e le opere di John Fitzgerald Kennedy molto è stato scritto. Esiste una bibliografia davvero imponente (un buon punto di partenza è I 1000 giorni di JFK alla Casa Bianca, di Arthur Schlesinger jr, edito da BUR) cui si aggiungono (e talvolta si sovrappongono) molti volumi dedicati a quel maledetto 22 novembre 1963, quando a Dallas, il trentacinquesimo Presidente degli USA venne assassinato. Posseggo gran parte di questi volumi perché l'epopea di Camelot (così venne chiamata la "Casa Bianca" kennedyana) mi ha sempre affascinato. Oggi voglio segnalarvi l'ultimo arrivato di questa sterminata bibliografia. Si intitola Dallas, 22 novembre 1963. A scriverlo Adam Braver e a pubblicarlo nel nostro Paese è Einaudi nella sua collana stile libero.
Dico subito che è un libro affascinante. Perché si tratta di una specie di viaggio psicologico, introspettivo tra i pensieri, le emozioni e i sentimenti di alcuni personaggi collaterali al dramma kennedyano ma ugualmente decisivi: cosa ha pensato, cosa ha provato - ad esempio - il poliziotto motociclista che si trovava accanto a Kennedy? E l'autista della Lincoln presidenziale? E il medico che, al Pronto Soccorso, cercò di bloccare il feretro per ulteriori esami? Domande che trovano risposte sottili, emozionanti, palpitanti nelle 177 pagine di questo pamphlet. Che, e non potrebbe essere altrimenti, ha un filo conduttore, un personaggio principale in Jaqueline Bouvier in kennedy, la giovane moglie di origine canadese che, dopo aver accompagnato il marito a Dallas, ne scorterà il cadavere indossando quel completo rosa sporco del sangue di JFK....
Che la forza sia con voi!

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