SCRITTORI
Ogni generazione ha la propria letteratura figlia dell'epoca in cui essa raggiunge la piena maturità. E la letteratura, diventando in un certo senso "strumento per raccontare sè stessi e la realtà che ci circonda" diventa specchio sociologico dei dubbi, delle paure, delle gioie di una intera generazione. Così al ribollire sociologico degli anni '60 fa da contraltare l'esperienza neoavanguardista (si pensi al Gruppo 63) all'edonismo reaganiano degli anni '80 corrisponde il minimalismo che in Bret Easton Ellis trova il suo capostipite (oggi un tantino appannato) mentre agli indecirfabili anni '90 risponde la ripresa ed il rafforzamento del genere Pulp (Amnmaniti, Aldo Nove). E oggi? Quali nuovi scrittori e nuove scritture stanno irrompendo sulla scena editoriale nostrana? Se ne è parlato, ieri sera, nel corso dell'ultimo (forse) Lunedi Letterario di questa stagione, iniziativa promossa dall'Università Popolare di Borbiago emorganizzata dal bravissimo Stefano Patron coadiuvato da Emilia Brotto. Matteo Scandolin (qui il suo blog) della rivista Inutile ed egli stesso scrittore ha compiuto un viaggio all'interno delle più significative esperienze letterarie di questi ultimi anni caratterizzate dalla volontà di cartografare lo spaesamento di adolescenti assoluti o di sconfitti esistenziali. I testi proposti - e accompagnati dalla indicibile maestria dei Moka da tre (scritti,tutti, in maniera eccellentissima) erano, tra gli altri, di Ivano Bariani (Diventare presidente della Repubblica, con uno straordinario racconto di una Vespa che non vuol partire); Lucilla Galanti (Altrove da me dove la consunzione di un cuscino di divano diventa metafora di rapporti interrotti e conclusi anticipatamente), Michele Risi (Agenti segreti, "morto un cane se ne compra un altro"), Matteo Scandolin (E' tutto qui...si può, con una poesia, dire grazie alla propria donna che ti ha portato a mangiare Sushi che tu adori?). Su tutti, poi, Dave Eggers (L'opera struggente di un formidabile genio) ed Emanuele Pettener col suo bellissimo E' sabato, mi hai lasciato e sono bellissimo (che vale la pena leggere subito già dal titolo). E proprio Emanuele (che ambienta il romanzo in una Mestre che, grazie alla sua penna, non è più - solo - Mestre ma diventa Parigi, New York, Los Angeles) è stato l'ospite a sorpresa di ieri sera. E' un mondo quello dei nuovi scrittori e delle nuove scritture che si muove tra Internet, Facebook, blog ma che è underground nella misura in cui svolge un ruolo preziosissimo nel far nascere e crescere riviste (noi che a 40 anni siamo la vera Generazione X - come ricordava domenica ne Il Corriere - l'ottimo Matteo Persivale forse chissà le chiameremo "fanzine") alternative, spumeggianti, artigianali nel verso senso della parola, votate alla contaminazione di generi e scritture. Palestre per nuovi autori ma luoghi che diventano anche associazioni, progetti e proposte culturali di altissimo spessore (anche vista la giovane età di questi nuovi protagonisti). Dave Eggers scrive noi siamo il nuovo. E se il nuovo è quel che ho visto ieri sera, le cose si fanno interessanti. Molto.
Che la forza sia con voi!
Etichette: CULTURA
4 Commenti:
Grazie del bel post, Davide. Spero che ti sia divertito, l'altra sera. :)
MS
Moltissimo! Grazie a te.
Caro Davide (mi permetto di darti del tu),
grazie di cuore di queste note. Il giorno dopo l'incontro di Matteo ti ho cercato e chiesto l'amicizia su Facebook, ma temo fosse un altro Davide Meggiato.
Emanuele Pettener
Caro Emanuele il "tu" non è solo accettato ma anche doveroso e gradito (e pure ricambiato). Il fastto à che il tuo libro mi è piaciuto davvero moltissimo!
Quanto alla amicizia in Facebook tranquillo! Te l'ho chiesta io!
Alla prossima
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