giovedì 18 novembre 2010

FUTURO

Quanto è accaduto domenica scorsa a Milano evidenzia due questioni asoslutamente irrisolte nel Partito Democratico. La prima e più evidente: il PD ha perduto la capacità di leggere il territorio ed individuare il candidato che meglio lo rappresenti. Hanno scelto di sostenere l'architetto Boeri e ha vinto l'avvocato Pisapia. Da tempo non riusciamo più ad individuare il migliore fra tutti i candidati possibili. E' accaduto in Puglia, rishcia di accadere anche a Bologna. La seconda: il calo di affluenza alle urne delle primarie è dovuto a militanti, simpatizzanti del PD; segno di una progressiva stanchezza che non può essere fisiologica in un partito che nel giro di meno di due anni ha perduto quasi il 10% dei consensi. L'errore (e lo ha ricordato anche oggi Romano Prodi) non è nel continuare a scegliere le primarie come strumento di selezione democratica dei candidati. L'errore, l'ambiguità è quello di non rimanere neutrali rispetto ai diversi candidati. Lo ha riconosciuto anche Rosy Bindi. Quando si scelgono le primarie o si ha la certezza di avere un candidato apprezzato ed in grado di vincere o è meglio lasciare la decisione ultima per l'appunto al popolo delle primarie. Oggi Walter Veltroni sul Corriere (intervistato dal bravissimo Cazzullo) dice La cosa più grave che può accadere al PD è dividersi tra chi sostiene che bisogna allearsi con Vendola e Di Pietro e chi con Fini e Casini. Solo il fatto che si discuta di questo contraddice il progetto originario, secondo cui dovevano essere gli altri a discutere se allearsi con noi. L'obiettivo che il PD deve porsi in questo momento non può che essere quello di riscoprire la sua vocazione maggioritaria e riformista per essere in grado di assolvere allo scopo per il quale è nato: intercettare il voto dei disillusi da Berlusconi, di quanti si sono rifugiati nella Lega o nell'astensionismo. E' inutile ci si preoccupi del consolidamento a sinistra: quello è un obiettivo che sta svolgendo egregiamente Vendola e la sua SEL. Ancora Veltroni se il PD rinuncia al suo essere più com'è il Partito laburista inglese e il Partito democratico americano che come sono i partiti socialisti europei non c ela farà a costruire l'alternativa di cui l'Italia ha bisogno.
Che la forza sia con voi!

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