lunedì 12 novembre 2007

IL MAESTRO E L'ALLIEVA


Ho appreso domenica, su Repubblica, la notizia della morte - dopo breve malattia - di Norman Mailer. Coscienza critica degli Stati Uniti, Mailer era scrittore, saggista, sceneggiatore. Norman Mailer è stato un intellettuale a tutto tondo. Alcuni suoi libri li ho amati moltissimo. Su tutti ve ne sono tre che serbo nel cuore. Innanzitutto Il nudo e il morto. Poi quello che considero uno dei più intensi libri pubblicati nel '900 (anche se la critica lo ha stroncato) : Il vangelo secondo il figlio. Il terzo, infine, nella biblioteca di casa mia, è "catalogato " (invero sono parecchio disordinato per cui il concetto di "catalogazione" non è dei migliori...diciamo che più o meno so dove si trovano tutti i miei libri, e sono quasi 2000!) insieme a molti altri volumi che raccontano di Camelot, dei suoi sovrani..di una stagione davvero diversa anche se bruscamente interrotta da due (ma in realtà furono almeno 5) proiettili il 22 novembre del 1963 a Dallas...di John Fitzgerald Kennedy insomma. Ed è una sorta di biografia (Il racconto di Oswald. Un mistero americano) dedicata a Lee Oswald, colui che la commissione Warren giudicò quale unico responsabile dell'omicio presidenziale. Ebbene sì: JFK è figura cui ho guardato sempre con grande ammirazione. Non ne nascondo, è ovvio, i difetti (Baia dei porci, un pragmatismo talvolta eccessivo, una visione un pò troppo "radicale" della contrapposizione col comunismo). Ma in lui quelli che, in quella stagione, avevano più o meno la mia età vedevano una persona che aveva un sogno, un progetto, una idea. Quell' ich ein berliner pronunciato di fronte al Muro di Berlino, quel dire "io sono di Berlino", quella profonda convinzione che esiste, deve necessariamente esistere, una visione politica globale; quell'insistere con convinzione sull'ONU quale luogo in cui davvero si risolvano i conflitti internazionali a me paiono valori programmatici assolutamente attuali.
La stessa, ferma, volontà di spingere l'uomo sulla Luna benché, ed è ovvio pure questo, contenesse in sé anche altri scopi (vincere la sfida con l'Unione Sovietica? dare impulso anche alle ricerche militari?), rivela comunque una visione del futuro serena, ottimistica. Credo sia proprio questo il compito di un uomo politico: mostrare ai propri elettori di avere una visione del futuro e di volerla realizzare a tutti i costi.
Ora Norman Mailer non c'é più..sconfitto dall'età e dagli acciacchi che essa provoca....ieri sera ho ripreso in mano proprio Il vangelo secondo il figlio...una ri-lettura che è stata anche preghiera laica per un intellettuale di cui sento già la mancanza.
P.s.: nella fretta di scrivere questo post ho commesso un gravissimo errore....quello di aver confuso Miller con Mailer...ringrazio un lettore anonimo che me lo ha segnalato...

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