lunedì 25 febbraio 2008

UNA BELLA GIORNATA











Mentre ieri mattina la nostra città era avvolta da una spessa coltre di nebbia, insieme ad un gruppo di amici (tra cui il grande Silvano Scatto - con me nella seconda foto in alto a sinistra - mio fidato compagno di avventure montane ed il dottor Giuseppe Bovo, responsabile dell'ufficio cultura del nostro comune) me ne sono andato in montagna. La meta era il rifugio Fonda Savio da raggiungere partendo poco oltre il Lago di Misurina. Dopo un'ora e mezza di viaggio - ed una ristoratrice pausa presso il Bar Bianco di Cima Gogna ove consiglio di degustare i loro krapfen alla crema (seppure, a mio modesto avviso, il tempio dei krapfen è e rimarrà sempre la pasticceria Fiori a San Vito di Cadore: luogo che merita una gita solo per assaggiarli) - siamo arrivati al punto di partenza. Percorse poche centinaia di metri su pista battuta, ci siamo infilati le ciaspe ai piedi e siamo partiti. Effettivamente l'escursione era un "pochino" più difficile del previsto: abbiamo infatti compiuto l'ascesa sino alla forcella seguendo un itinerario praticamente in verticale, lungo un sentierino molto stretto che ci ha costretto a salire ininterrottamente senza pausa alcuna. E comunque sia: dopo nemmeno due ore di camminata, ed un dislivello di più di 600 metri, siamo arrivati a destinazione. Aperti gli zaini abbiamo fatto una abbondante merenda a base di panini, frutta liofilizzata (indispensabile a chiunque voglia garantirsi un'adeguata riserva di energia senza appesantire troppo lo stomaco) e cioccolata. Alcuni di noi si sono rimessi le ciaspe e hanno proseguito per alcune centinaia di metri. Io, invece, me ne sono rimasto un po per conto mio, immerso nel silenzio. Era da tanto che non soddisfacevo questa mia passione per la montagna. E ne avvertivo la necessità. Soprattutto quella di immergermi in una natura incontaminata, nel silenzio assoluto, vicino a cime che - viste dal basso - paiono inarrivabili e poi, quando sali in quota, le puoi quasi sfiorare con un dito. Il cielo era di un blu intensissimo, tutto attorno un manto - spesso alcuni metri - di neve bianchissima, un gruppo di corvi volteggiavano in alto....è in quei momenti che mi sento davvero in pace con me stesso e vicino, profondamente vicino, a Colui che ha reso possibile tutto questo. Alle 14, sotto un sole cocente che ha lasciato ampi segni sulla pelle dei nostri volti, abbiamo cominciato la discesa. Arrivati al punto di partenza (non senza imprecazioni verso l'ultima "moda" di sfrecciare con idiote motoslitte che ammorbano l'aria con i loro fumi di scarico) abbiamo raggiunto il lago di Misurina e da lì una piccola ma bellissima malga dove ci siamo abbondantemente ristorati con formaggio, speck, pancetta e pane nero. Per finire l'immancabile rito che segna queste mie escursioni montane: un bicchierino di grappa (io ne ho scelta una al cumino; gustose comunque anche quella al mirtillo e alla liquirizia) per celebrare tutti insieme una bellissima giornata di sole in cui abbiamo scoperto la bellezza dello stare insieme, dell'aiutarci nei momenti di difficoltà ma soprattutto i limiti del nostro essere uomini di fronte alla maestosità della natura.


Che la forza sia con voi....


P.S. Ma Cassano non poteva starsene a Madrid??????








0 Commenti:

Posta un commento

Iscriviti a Commenti sul post [Atom]

<< Home page