mercoledì 23 gennaio 2008

IL RISVEGLIO

Ho deciso di non parlare di questa crisi di governo (anche perché di tutto quel che sta accadendo solo una cosa mi è chiara: che noi del centrosinistra, come dire?; siamo bravissimi a farci del male da soli). Almeno sino a quando non si vedrà quel che accadrà tra oggi e domani (ieri sera ho parlato con un mio caro amico, onorevole del PD e gli ho provocatoriamente chiesto se stesse preparando i bagagli ma mi ha detto di no..ah! amo gli ottimisti).
E però spero che tutti voi stamani vi siate svegliati allegri e felici per l'incredibile giornata di sole.
Già: mi alzo presto, la mattina. Oggi il panorama che mi si apriva davanti agli occhi era meraviglioso: le cime innevate parevano essere a portata di mano, la neve brillava alla luce di un sole accecante che già dava mostra di sè, poco più in là sulla sinistra si intravvedevano persino i colli euganei. Ho un rituale tutto mio, la mattina. Prima del caffè (e purtroppo della prima sigaretta della giornata, sigh) ascolto un pò di musica. Qualche anno fa, mio fratello mi ha regalato una radio-sveglia-CD, un apparecchio compatto che amo moltisismo per via del suo design che richiama le radio degli anni '50. Mi limito solo ad accenderlo e lascio che sia lui a "scegliere" per me. Oggi sono stato fortunato: ha scelto una delle canzoni di Faber che amo di più, Il Testamento di Tito. E allora in attesa di conoscere, tra oggi e domani, cosa accadrà di questo governo (che la forza sia con te, Romano!) vi saluto con la penultima strofa di questa meravigliosa canzone, una delle poesie più belle che mai siano state scritte:

Ma adesso che viene la sera
ed il buio mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti

E mi vien da chiedere: e voi, quale musica ascoltate la mattina? Quali sono i vostri "rituali" mattutini?

Che la forza sia con voi

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Possiamo decidere di non parlare della crisi di Governo (troppe se ne sono dette e se ne diranno) e forse facciamo anche meglio a non parlare degli atteggiamenti quanto meno squallidi, fuorvianti e devianti, tristi e indegni della più gretta delle osterie cui siamo stati costretti oggi, nostro malgrado, ad assistere... Possiamo non parlarne, ma tacere non impedisce che queste cose siano vere, e lo sdegno ci riempie il cuore più che la fiducia nell'una o nell'altra parte...

24 gennaio 2008 alle ore 18:39  
Anonymous Anonimo ha detto...

Non parliamo della crisi.
parliamo del nostro risveglio: si perchè noi siamo in tre e chi fa da prim'attore è il piccolo Alvise che detta i tempi e i suoni del risveglio mattutino. Non ci sono più belle o brutte giornate per noi, perlomeno a livello mentale percè un figlio è la cosa più bella e importante che ci sia.

26 gennaio 2008 alle ore 18:29  

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