IL CLAN
Così, da sempre, negli USA è chiamata la famiglia Kennedy. Una famiglia certamente fondamentale nella storia di questo paese eppure anche maledettamente segnata da una lunga teoria di eventi luttuosi. Saldamente diretta, controllata da Marie Rose, la moglie di Joseph Kennedy (che originariamente, provenendo dall'Irlanda, si chiamava Mc Kennedy e che rinunciò al prefisso Mc per acquisire maggiore "americanità"), per qualcuno non era una famiglia ma "la famiglia reale". Perduto il primo figlio, Patrick, durante la 2^ guerra mondiale, Joseph indicò in John Fitzgerald (il cognome della madre) colui che sarebbe diventato Presidente (l'unico fin'ora presidente cattolico che gli USA abbiano mai avuto). Morto (a Dallas il 22 novembre 1963) John, fu la volta di Robert (il fratello minore) a tentare la strada delle presidenziali. Strada brutalmente interrotta anch'essa da un attentato. Molti, però, sostengono che fra tutti i Kennedy colui che davvero aveva grandi doti politiche era in realtà il fratello minore Edward Moore, meglio noto come Ted. Time, nel 2006, lo inserì fra "i 10 migliori senatori" americani. Una vita sregolata, segnata da alcuni scandali, ne ha compromesso le enormi potenzialità. Epperò il fatto che, giusto domenica, Ted abbia deciso di sostenere la candidatura di Barak Obama e, chiaramente, di "segnalarlo" come gradito ai Kennedy (un nome che in America significa ancora molto) è un indubbio vantaggio per l'avversario di Hillary Clinton. Vedere la foto di Ted, con quei capelli bianchi ed il viso paffuto che ne rappresentanto il tratto distintivo, accanto al giovane Obama mi ha dato da pensare: è sembrata una specie di "trasferimento di potere" da una generazione all'altra; una sorta di investitura. Fa davvero riflettere come negli USA a 46 anni si possa diventare Presidente (Kennedy lo divenne a 44; Blair divenne Primo Ministro sempre a 44; Sarkozy vinse le elezioni presidenziali francesi a 52 anni) mentre qui da noi.........manco la Carla (Bruni s'intende) possiamo permetterci...
Che la forza sia con voi
Etichette: POLITICA
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