mercoledì 5 marzo 2008

FINZIONI

Oggi pomeriggio sono inc... nero. Abbiamo creduto ad un sogno. Ad una reale capacità di cambiamento ed invece alla fine sbatti il muso contro le solite logiche, i soliti giochi. Da interista e per di più da militante del centrosinistra, a me le sconfitte non fanno paura. Purché però ciascun contendente giochi secondo uguali regole, senza cambiarle all'ultimo momento o - peggio - mentre il gioco è cominciato. Come è possibile che ciò che andava bene ieri, oggi invece è sbagliato? Solo il grande Bartali amava dire l'è tutto sbagliato, l'è tutto da rifare. Ma qui di ginettacci non ne vedo proprio per niente.
E poi ti vien da pensare che, in fondo, l'unica regola di una vita che davvero vale la pena di essere vissuta, obbliga ciascuno di noi ad essere quello che è. Senza finzioni. Senza la paura che gli altri ti possano vedere per come veramente sei: con le tue paure, i tuoi limiti, i tuoi pregi e i tuoi difetti. Con le lacrime che talvolta solcano il tuo viso. O col sorriso. Coi pugni stretti per la rabbia o le mani aperte per accarezzare un volto. Perché, quando ti guardi allo specchio, quando osservi e gratti le cicatrici che la vita ti ha lasciato addosso, capisci che spesso le cose belle le hai distrutte tu. Non amo molto immergermi di notte. E però la mia prima immersione subacquea notturna non la dimenticherò (e non perché improvvisamente mi sono ritrovato senz'aria a 24 mt. di profondità). Perché appena sceso sul fondale, non riuscivo a vedere nulla. Poi, dopo pochi secondi, improvvisamente la luce della luna e i tantissimi microrganismi luminescenti che popolavano quelle acque, erano bastevoli per ammirare comunque la bellezza del fondo marino. E allora capisci che la vita è proprio così: quando meno te lo aspetti, dove meno te lo aspetti, ti capita una cosa bella. E che solo tu, con la tua stupidità, la tua arroganza, le tue menzogne o semplicemente la scarsa fiducia in te stesso, puoi gettarla via.
Che la forza sia con voi (ma solo con voi).....


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