lunedì 17 marzo 2008

LIBRERIE

Quando ne ho la possibilità, mi piace andar per librerie. Fra le tante che ho frequentato, alcune mi sono rimaste nel cuore: amo moltissimo, ad esempio, la Libreria Feltrinelli a Padova (poco distante dal palazzo del Bo) con i suoi lunghi corridoi e i libri accatastati in ogni dove. Sempre nella città del Santo, in Piazza delle Erbe, ogni giorno vi è una libreria ambulante di remainder: se ne avete l'occasione vi consiglio di darci una occhiata. A Venezia, invece, mi piace molto la libreria Mondadori poco distante da Piazza San Marco. Se, invece, una domenica ve ne andate a Conegliano (magari in autunno o in primavera così da seguire la strada del prosecco fino a Valdobbiadene: meglio andarci con qualcuno di rigorosamente astemio; a mezza strada, sulla destra, vi è un agriturismo ove si mangia - e beve - in maniera sopraffina), c'è - poco distante dal Duomo - una piccola ma fornitissima libreria aperta tutta la settimana. E' una libreria come quelle di una volta, in cui al titolare basta un colpo d'occhio per suggerirvi il libro che meglio si adatta ai vostri gusti. Il guaio è che oggi le librerie "moderno" rassomigliano a piccoli centri commerciali e dunque lasciano i propri clienti abbandonati a se stessi. Un tempo, invece, tu stabilivi col proprietario o coi commessi una sorta di liaison intellectuelle straordinaria: entravi in confidenza con loro, loro ti conoscevano e appena ritornavi ti consigliavano subito una nuova uscita, un libro che ancora non avevi letto. Adesso invece regna l'impersonalità. Se sai cosa devi acquistare bene ma se non hai le idee chiare sono guai. A volte è bello osservare il popolo delle librerie. Riconosci subito chi ci è entrato per caso: gironzolano spaesati, osservano qualche titolo e poi si fiondano sul settore manualistica & hobby che personalmente non sopporto: inutile acquistare il manualetto del fai da te, tanto - chissà perché - quel che secondo l'autore è una operazione facilissima per te diventa, al minimo, causa di sfottìo con gli amici per un mese. Poi vi è chi, invece, arriva già con una idea precisa. Li vedi subito: si fiondano dalla prima commessa disponibile, sparano il titolo, lo trovano, lo comprano e vanno via. Infine vi sono i "bibliofili", quelli che i libri li amano sempre e comunque. Costoro sono assolutamente riconoscibili: vagano nella libreria, accarezzano le copertine, leggono titoli ed autori. Poi rifanno il giro. Cominciano a prendere in mano i possibili acquisti, ne leggono i risvolti di copertina, spesso (capita a me ad esempio) ne aprono a caso qualche pagina. Poi rifanno il giro. Ed infine operano la scelta. Che è sempre una scelta a malincuore: fosse per loro, acquisterebbero l'intera libreria. E voi, i libri come li scegliete?
Che la forza sia con voi.
PP.SS. Alcuni brevi flash su questo week end appena trascorso.
1) STRAORDINARIE: le ragazze dell'Italrugby che ieri pomeriggio, a Mira, hanno letteralmente stracciato le scozzesi. Il fatto che la nazionale italiana abbia vinto per la prima volta e lo abbia fatto nella nostra città aumenta ancora di più la soddisfazione. Alla fine della partita, le ho salutate: piene di ematomi, ferite, sporche di fango e terra. Vere gladiatrici e grandi, grandissime, sportive. BRAVEEE
2) Un in bocca al lupo agli atleti della squadra ciclistica DAINA MIRA che, sempre ieri mattina, abbiamo presentato in Consiglio Comunale. Da quest'anno, hanno una collega in più: la maratoneta Giovanna Volpato.
3) Ieri sera, in Teatro, La magnifica intrapresa - Galeas per montes con Laura Curino e Calicanto: spettacolo di rara bellezza e suggestione. Al termine, poi, conversazione tra gli artisti, il pubblico e Carlo Presotto. Con un bicchiere di vino in mano (simpatica l'idea di abbinare ad uno spettacolo, un tipo di verso di vino vero?) ci si è confrontati sullo spettacolo, sulle tante emozioni che il Teatro sa regalarci.
4) Siamo tornati a +6. E questo è un bene. Ma, accidenti, basta improperi quando si vien sostituiti. In fondo giocare in Serie A è sempre meglio che lavorare, no? Com'é che diceva quel tale? Ah sì, in minieraaaa

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