mercoledì 16 aprile 2008

E ADESSO?



Impietosa l'analisi del voto fatta stamane dal prof. Feltrin su La Nuova. Impietosa, brutale ma assolutamente vera. La sintesi è semplice: considerati i flussi di voto, il PD necessariamente deve cercare una altra stampella cui appoggiarsi per incrementare il proprio consenso. Afferma Feltrin: "Devono (i dirigenti del PD ndr) creare qualcosa di diverso, che aspiri a mobilitare elettori diversi (...) . Questa idea del tutto illuministica di fare un unico partito, in un paese fatto da individualisti, dove anche per prendere un caffè abbiamo 27 varianti!". Ma la vera questione, adesso, è: quali indicazioni trarre dall'esito elettorale di domenica e lunedi? Innanzitutto prendere atto che, in realtà, il centrosinistra (come sottolineava a Ballarò il direttore Paolo Mieli) è dal 1996 che perde le elezioni politiche. Le ha perse anche nel 2006 dove vincemmo alla Camera per 24.000 voti ma perdemmo al Senato per quasi 180.000. E che da allora ad oggi non siamo riusciti a invertire la rotta. Perché? Provo a dare qualche risposta ma vorrei sentire anche il vostro parere. Perché in tutti questi anni la "questione settentrionale" è rimasta sospesa, illustre sconosciuta per una politica per la quale l'assistenzialismo, lo statalismo esasperato diventava mezzo per aumentare il proprio clientelismo. Non è bastevole candidare Massimo Calearo perché, automaticamente, il cosiddetto "popolo delle Partite Iva" voti PD! Quello dato alla Lega è voto trasversale. Ma questo era accaduto anche in passato e noi non lo avevamo capito. L'operaio del Nord, specie quello che lavora nelle piccole e medie aziende, non vede nel proprio padrone un "nemico". Anzi. Andate a rileggervi Gianantonio Stella e il suo Schei. Dal boom alla rivolta. Il mitico Nord-est (1996, Baldini Castoldi). Di cosa è fatto questo Nord? Di tanti ex operai che, a loro volta, sono diventati imprenditori. Creando un modello che oggi viene seguito dai loro operai che, a loro volta, faranno le stesse scelte. Quello dato alla Lega è voto di proposta. Di che tipo? Facile rispondere: "gli elettori chiedono parole chiare su temi quali la sicurezza" ci hanno spiegato gli intelettual-chic del centrosinistra. Bravi, 10 piu!!! Già ma che significa? Significa una cosa semplice: o il centrosinistra fa una rivoluzione copernicana del proprio pensiero politico o ha ragione quel nostro militante che oggi dichiarava al Corriere del Veneto: "la prossima volta i nostri elettori continueranno ad andare a pescare seppioline anziché votare". Occorre comprendere che questo nostro Paese è spaventato, ha paura. Ed è disorientato. Da cosa? Da un sistema giudiziario che rimette in libertà un ubriaco il giorno dopo aver ammazzato una bimba di 6 anni. Dalla incertezza della pena. E di questo non abbiamo discusso perché temavamo di essere giudicati giustizialisti. Da frontiere colabrodo da dove entra chiunque. E quando questo "chiunque" commette un reato rimane impunito. E di questo non abbiamo parlato perché temavamo di essere considerati razzisti o fascisti. Dal fatto che il prezzo della benzina cambia se superi un confine regionale. E di questo non abbiamo parlato perché temavamo di essere accusati di secessionismo. Da una crisi economica pesantissima e causata da ignobili speculazioni di banchieri senza scrupoli. Dai 48 (o forse più) uffici che devi "visitare" per aprire una azienda. Da una pressione fiscale che si porta via più della metà del tuo stipendio. E di tutto questo non abbiamo parlato perché temavamo di essere accusati di complicità con Confindustria. Da una legge Finanziaria che scarica sui comuni la responsabilità del debito pubblico dimenticando che gran parte delle fortune elettorali del centrosinistra dipendono proprio dalle azioni amministrative di sindaci e assessori. E di tutto questo non abbiamo mai parlato perché discutiamo di federalismo ma manco sappiamo cos'è e abbiamo paura di essere accusati di voler abbandonare il Meridione a se stesso (ed intanto in Sicilia becchiamo 20 punti dalla destra). Cazzate. Solo cazzate. Struzzi che preferiscono nascondere la testa sotto la sabbia. 6 anni, stando ad una inchiesta del Sole 24 ore, servono ad una Amministrazione per passare dalla ideazione di una opera pubblica alla sua realizzazione. 6 anni! A che diavolo è servito cominciare il tuor elettorale del PD dal Veneto? A nulla. Davvero vogliamo capire la questione settentrionale? E allora Veltroni e i massimi dirigenti del PD vengano in Veneto. Ma ci rimangano: settimane, mesi se serve. E parlino. Non al sindaco di una città capoluogo. No. Ai sindaci di comuni medio piccoli che le paure dei propri amministrati le conoscono. E le condividono. E che hanno chiaro in testa cosa si dovrebbe fare. Facciamo il governo - ombra (speremo che nol sia el governo dee ombre)? Bene: perché non fissare in Veneto la sua sede? E me ne frega poco che la Lega lo abbia già fatto (in Lombardia). Ma intanto lei, in Veneto, è al 26%. E noi continuiamo ad avere 20 punti in meno del centrodestra.
Non avevamo un bel programma. No. Noi avevamo un ottimo programma elettorale. Di questo ne sono assolutamente consapevole. E abbiamo fatto anche una ottima scelta nel decidere di andare da soli. Ma qualche misura non la potevamo prendere quando al governo c'eravamo noi? Quale? Ad esempio: perché non permettere alle aziende di versare l'IVA quando i propri clienti pagano effettivamente la fattura? Perché accade anche questo, sapete: che un imprenditore paga allo Stato l'IVA spesso prima che il proprio debitore saldi. E se questo debitore è insolvente l'imprenditore ci rimette pure l'IVA. Ma forse sbaglio. Forse sono solo i deliri di uno che è incazzato.
Che la forza sia con voi

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