venerdì 20 giugno 2008

AVVENTURA

Oggi pomeriggio ho ricevuto la telefonata di un amico con cui ho mosso i primi "passi" nel mondo dell'archeologia subacquea. Oggetto della conversazione, una notizia apparsa ne Il Corriere il 4 giugno scorso a firma di Lorenzo Cremonesi, straordinario inviato speciale nel Medio Oriente. Vi si racconta della scoperta, in Libano, del relitto della Corazzata Victoria, affondata nel 1893 per un errore di manovra. Di per sè la voglia di andarla a vedere è grande ma, ovviamente, al momento rimane un sogno. Ma che sogno: esistono, infatti, pochissimi relitti al mondo totalmente integri e di così grandi dimensioni (la Corazzata Victoria, infatti, è larga 103 mt e per quasi 35 la sua prua è completamente insaccata nel fondo marino). Senza contare che si tratta di una immersione per sub veramente esperti visto che si deve scendere a 100 metri di profondità. Dunque: a fronte di una sosta sul fondo di pochi minuti, occorre programmare una immersione con ore di decompressione. Il tutto, ovviamente, incide sul costo dell'immersione stessa che oscilla tra i 400 e i 600 euro. E però, si commentava, di bello in questa notizia non c'é solo il ritrovamento del relitto ma anche il fatto che, attorno ad esso, sta nascendo un turismo subacqueo grazie al suo scopritore Christian Francis. Mi piace pensare che, attraverso la subacquea, possa nascere un segno di speranza per una terra, il Libano, che cerca disperatamente di risollevarsi dalle continue guerre civili.
Che la forza sia con voi!
Questo week end se non siete spaparanzati al mare o alle prese con qualche escursione montanara, vi consiglio di passare per Gambarare dove ad attendervi troverete un nutrito programma di iniziative (sostenute dall'Amministrazione Comunale) in occasione dei festeggiamenti per il Santo Patrono.
P.S. Ho apprezzato la citazione dell'amico Fabrizio Melodia (a proposito: non mancata, il 28 giugno, alla presentazione della sua ultima fatica letteraria, Canto l'uomo d'acciaio, che abbiamo organizzato all'auditorium della Biblioteca di Oriago) e, se me lo permette, la rilancio perché ogni qual volta ho l'occasione di sentirla (se non ricordo male, dal vivo, ho visto almeno 18 concerti di Guccini) a me pare sia stata scritta per l'oggi e non per l'ieri.


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