TOCCO BLU, NON GIOCO PIU
Lettera aperta al segretario provinciale del Partito Democratico, Gabriele Scaramuzza
Caro Gabriele,
pur avendo quarant'anni continuo a sognare, a stupirmi delle cose e a guardare il mondo con occhi di bambino.
Voglio, con questa mia, metterti a parte di cosa sogno per questo Partito Democratico che è mio, al pari tuo e di tutti quelli che - oggi - hanno sparlato, criticato. Che, da cattolico, mi verrebbe da dire continuano a preoccuparsi della pagliuzza nell'occhio del proprio fratello e non della trave che offusca la loro vista.
Sogno che questo mio PD, sia un partito normale. Un partito, cioè, dove, quando si perdono le elezioni politiche ci si interroghi sul perché gli elettori hanno preferito la grettezza della Lega alla nobilità delle nostre idee.
Sogno che questo mio PD sia un partito normale. Un partito, cioè, dove i valori, le idee, il sogno - grande e bello e gioioso - di costruire una società diversa, vengono prima di tutto e l'appartenenza ad uno schieramento politico non sia strumentale ai tornaconti personali ma informi di sè quel sogno. E sogno che questo mio PD mai dimentichi che i sogni sono oltre gli uomini, i loro limiti, le loro meschinità e le loro ambizioni. E che per la realizzazione di quel sogno tutti, ma proprio tutti, dovrebbero essere pronti a sacrificare quei limiti, quelle meschinità, quelle ambizioni.
Sogno che questo mio PD sia un partito normale dove nessuno, ma proprio nessuno, abbia mai la presunzione di vivere di politica perché ciò lo renderebbe debole, subalterno ai tanti potentati politico - economici che hanno caratterizzato la storia di questo nostro Paese.
Sogno che questo mio partito sia un partito normale che guarda al merito dei singoli individui e non valuti tutto sulla base di consensi elettorali che, in quanto tali, possono dipendere da molti altri motivi (anche molto poco nobili) che non dal merito.
Sogno che questo mio partito sia un partito normale fondato su ruoli e regole certe e chiare dove, ad esempio, non sia possibile che militanti dello stesso partito siedano gli uni in maggioranza e gli altri all'opposizione.
Sogno che questo mio partito sia un partito normale cui io, da semplice militante, possa chiedere il rispetto dell'articolo 12 del proprio Statuto - agli organi locali, è riconosciuta autonomia politica, programmatica, organizzativa e finanziaria in tutte le materie che il presente Statuto non riservi alla potestà degli organi nazionali - ed altrettanto rispettoso di quanto afferma il proprio codice etico che impone ai propri dirigenti (a qualunque livello) di:
astenersi dal partecipare a manifestazioni pubbliche organizzate contro il governo e la giunta di cui si fa parte, senza trarne le dovute conseguenze
e di
adottare la competenza, la serietà dell’impegno, lo stile, il merito e le capacità personali come criteri prevalenti di discernimento e di valutazione delle persone in relazione agliincarichi e/o alla responsabilità che possono assumere, disincentivando ed evitando di premiare comportamenti trasformistici.
Sogno che questo mio partito sia un partito normale dove, maggiori sono le responsabilità, maggiore dovrebbe essere l'urlo che si leva ad affermare che la politica NON E' POTERE ma strumento al servizio dei più deboli, degli emarginati, di chi non ha il diritto supremo alla felicità.
Caro Gabriele,
leggendo i giornali odierni mi son chiesto se questo mio sogno rimarrà solo un sogno. Ho paura, Gabriele. Paura perché quell'urlo non lo sento, perché mi chiedo se questo sogno diventerà mai realtà o rimarrà solo un sogno affidato ad un quarantenne, sempiterno bambino, che non smette mai di stupirsi di quel che lo circonda. Anche della cretinaggine umana.
leggendo i giornali odierni mi son chiesto se questo mio sogno rimarrà solo un sogno. Ho paura, Gabriele. Paura perché quell'urlo non lo sento, perché mi chiedo se questo sogno diventerà mai realtà o rimarrà solo un sogno affidato ad un quarantenne, sempiterno bambino, che non smette mai di stupirsi di quel che lo circonda. Anche della cretinaggine umana.
Con amicizia fraterna
Davide
P.S:
Canta Guccini ne L'avvelenata:
Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa, però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia; io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi: vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso... Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare, godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare... se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie: di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...
Etichette: POLITICA
7 Commenti:
Senti, senti da qual pulpito scende la predica! Chi vive della politica? Chi guarda la pagliuzza? Chi si presta a giochi di potere? e potrei andare oltre, ma non voglio; mi faccio quattro risate, riso amaro, per non piangere sulla situazione che è venuta a crearsi a Mira grazie a re Travicello e alla sua corte.
Vale
http://www.youtube.com/watch?v=yCvUOBGpk6Y
Alessio B.
Visto che un mio intervento precedente a quello di Alessio B. è finito nel cestino, oggi ho avuto conferma del sospetto che su questo blog non vengano pubblicati commenti in odore di critica o di ironia, per quanto educate e fini possano essere.
Evviva la libertà di pensiero e di espressione!
E non mi si venga a dire che è sfuggito all'attenzione, non è stato visto, ecc. ecc.
Non sarebbe credibile, dal momento che non si tratta di un episodio isolato.
Per fortuna ci sono blogger dalla mentalità aperta che danno spazio a tutti, purché si esprimano in modo corretto.
Adieu, monsieur, et bonne chance!!!
Vale
Ma sinceramente, Marcato e i suoi li accoglieresti organicamente e ufficialmente in maggioranza, nella fattispecie nel gruppo del PD?
Alessio B.
Credo di aver detto in più occasioni, caro Alessio, ciò che penso su questa vicenda. Ma lo ridico con, spero, sufficiente chiarezza. Quando Renato Martin (ed io in qualità di coordinatore de La Margherita) accettammo le primarie, come punto di mediazione per evitare - almeno credavamo - la frantumazione del centrosinistra, eravamo ben consapevoli che, in caso di sconfitta, il vincitore sarebbe diventato anche il nostro candidato sindaco. Ed infatti la sera stessa, a risultati appena conosciuti, andammo a complimentarci con Carpinetti. Le primarie sono brutali: non conta il distacco, basta - per vincerle - un voto in più. Il terzo candidato, invece, accusando di non meglio precisati brogli, non solo non ha accettato il risultato (nonostante vi fosse stato una specie di gentlemen agreement- sperando di averlo scritto corretto) ma ha anche, di fatto, reso inutili le Primarie candidandosi, con proprio lista, in contrappoisizione al candidato ufficiale del centrosinistra. Per me è stato un errore. Grave. A cui, per'altro, non sono seguiti atti concreti di "riparazione". Io chiedo il rispetto del codice etico del PD che impone ai propri dirigenti (a qualunque livello) di:
astenersi dal partecipare a manifestazioni pubbliche organizzate contro il governo e la giunta di cui si fa parte, senza trarne le dovute conseguenze. Ricucire, ricostruire una unità di partito non potrà avvenire sino a quando questa, che per me è una contraddizione, non sia superata. Nei modi, nelle forme e nella sostanza del fare politica in Consiglio Comunale.
Premesso che non mi ricordo partecipazioni di Marcato e i suoi a manifestazioni anti gorverno Prodi o anti giunta Carpinetti, rilevo però, che:
1- ha votato il bilancio 2008 e il 90% degli atti passati in consiglio (diversamente da me e non gli rendo troppo merito per questo).
2- siede negli organi provinciali del Pd.
3- lui e molti del suo gruppo si sono candidati alle ultime primarie per la costruzione degli organi del PD ed è stato eletto assieme a molti dei suoi.
cosa dovrebbe fare una pubblica confessione? Non ritengo che nella vicenda delle ultime amministrative avesse tutte le ragioni, ma nemmeno tutti i torti, deve dire che questa amministrazione è la migliore possibile, cosa deve nel concreto fare per ripare? Ma mi preme anche capire qualora lo facesse tu peroresti pubblicamente il suo ritorno tra le file di questa maggioranza, oggi più sottile, magari anche dando non dico a lui, ma a qualcuno dei suoi, l'ottavo scranno assessorile oggi vacante?
a.b.
Io preferirei perorare il tuo di ingresso...comunque, sì
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