mercoledì 10 settembre 2008

DEL BOSONE ovvero: SPEREM BEN


La notizia è, almeno per me, difficile da spiegare. Sostanzialmente accade che oggi in un acceleratore di particelle realizzato all'interno dei laboratori del CERN di Ginevra, a 100 metri di profondità, fasci di particelle che corrono praticamente alla velocità della luce, si scontreranno tra loro. Da questo scontro scaturirà una impressionante energia ma, soprattutto, fisici e matematici sperano di poter individuare il bosone, la cosiddetta "particella di Dio". Ora non mi si chieda che diavolo è il bosone ma, non so a voi, a me questo nome è simpatico. Me lo immagino il bosone: piccolo, paffutello, sempre sorridente, compagnone, che non disdegna un buon bicchiere di vino magari con un mezzo toscano in bocca ed incline allo scherzo. Già, lo scherzo: sperem ben giacché ci sono alcuni scienziati ed avvocati (che c'entrino gli avvocati non lo so ma se discutono loro di bosone perché non dovrei farlo io?) i quali sostengono che da questo micidiale scontro potrebbe addirittura nascere un minuscolo buco nero che, in 50 (50!) mesi, addirittura causerebbe la distruzione della Terra! In realtà la sfida è affascinante: il bosone - da quel che ho capito ( e cioè poco ma mi verrebbe da chiamare il mio vecchio prof di fisica e dirgli che ho scritto un post sul bosone!) - altro non è che la particella elementare, il costituente fondamentale della materia, colui dal quale tutto è cominciato. Ovvie le implicazioni teoriche, pratiche, metafisiche di una simile scoperta. L'uomo che vedete in foto si chiama Stephen Hawking, insegna a Cambridge dalla cattedra che fu di Newton, ed è probabilmente il più grande fisico vivente. E' affetto da sclerosi laterale amiotrofica: non cammina, non parla ma è dotato di intelligenza straordinaria unita ad un grande umorismo (ha recitato in una puntata di Star Trek). Ebbene Hawking ha scommesso sul fallimento di questo esperimento (cui hanno partecipato molti scienziati italiani segno che se nel nostro Paese la ricerca scientifica fosse davvero sostenuta economicamente, saremmo imbattibili). Ma non per invidia. Anzi. Ma per una sfida intellettuale. Afferma infatti sarebbe più eccitante se non lo trovassimo il bosone; dimostrerebbe che c'é qualcosa di sbagliato nelle nostre idee e che dobbiamo pensare di più per trovare altre spiegazioni. E' questa la sfida della scienza: l'accettare di mettersi continuamente in discussione, di cambiare idee e opinioni quando se ne misura l'inconsistenza, di continuare a voler sondare i misteri dell'infinitamente grande così come quelli dell'infinitamente piccolo. Ma... come si saluta un bosone?
Che la forza sia con voi e...A s'udëi!!! (a tutti i bosoni del mondo).

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1 Commenti:

Blogger Riccardo ha detto...

Sarebbe altrettanto suggestivo dimostrare che la particella di Higgs (il bosone, appunto) esiste. E questo perché crollerebbero le teorie del creazionismo, totalmente. Con implicazioni etiche enormi. E forse, ma questa è solo un'opinione, sarebbe la cosa migliore. Insomma, diciamocelo: pochi, per quanto cristiani (me compreso) credono che Dio abbia generato l'universo. A Dio si crede perchè... uno ci crede oppure no, perchè ha bisogno di credere in qualcosa. Non perché ha creato l'universo. Insomma, sarebbe un bel modo di scremare chi crede in Dio da chi crede in ciò che, eventualmente, ha fatto Dio. Che è una bella differenza. Io comunque tifo per la scoperta della particella. E notizie "di prima" mano mi confortano a tal proposito.

10 settembre 2008 alle ore 15:44  

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