martedì 26 agosto 2008

VECCHI LEONI



C'è un che di eroico, commovente, suggestivo in questa foto: Ted Kennedy che sale sul palco della convention del Partito Democratico mentre, dentro di lui, un cancro al cervello sta inesorabilmente accompagnandolo alla fine. Non dovrebbe essere stato facile. Per nulla. Essere il terzo fratello Kennedy. Venire dopo John Fitzgerald e dopo Bob. Risalire la china dopo che, nel 1969, pieno di alcol provoca un'incidente in cui muore una sua amica. E però Ted è stato probabilmente il più politico dell'intera famiglia Kennedy. Ed il più bravo (anche più del mio amatissimo JFK). Anzi: alcuni columnist statunitensi sostengono che abbia fatto più lui in 30 anni di onorato servizio come senatore del Massachusetts che qualche presidente! Ha incarnato fino in fondo l'ideale di una politica intesa come autentico servizio ai più deboli: non c'è stata proposta di legge in favore delle politiche sociali che non abbia avuto l'onore della sua firma. Ma questa foto è emblematica anche e soprattutto per un altro motivo. Mentre in un Paese come il nostro, poco più di un anno fa, si sfidavano per la Presidenza del Consiglio due over 65 che già si erano sfidati anni prima, negli USA non solo vi è la possibilità di avere un Presidente di 47 anni ma anche un concreto ricambio generazionale (accompagnato per'altro dalla scelta di un vicepresidente di esperienza). E quella foto è suggestiva proprio perché ci consegna una nuova classe dirigente statunitense. Ma è suggestivo anche ciò che Ted, vecchio leone mai domo, ha detto innanzitutto a gennaio schierandosi apertamente per Obama:
Ci fu un'altra volta, quando un altro giovane candidato, corse per la Presidenza, sfidando l'America ad attraversare una nuova frontiera. E anche allora venne criticato, gli fu chiesto di pazientare. Ma John Kennedy rispose: "Il mondo sta cambiando, le vecchie strade non funzionano, è tempo per una nuova generazione di leader"
e per quanto detto proprio durante la Convention quando lui, consapevole della brevità del tempo che ha ancora da vivere, ha parlato di speranza.
E allora ha davvero ragione Paolo Valentino che, ne Il Corriere di oggi, scrive: Ieri sera, Ted Kennedy è entrato nella leggenda. Possa Dio conservarlo ai democratici il più a lungo possibile.
Che la forza sia con voi e....A s'udëi!!!


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