lunedì 4 agosto 2008

TA AN T - AM AG



No, tranquilli. E' vero: quanti (al pari mio) nati sotto il segno dei gemelli sono (almeno a giudicare da quel che ho letto stamane perché poi a dirla tutta io non è che creda molto a queste cose) dotati di un'intelligenza brillante e di uno spirito lieve e sono in continuo movimento. Sono considerati i più curiosi, eclettici, ironici e distratti dello zodiaco. La loro doppia personalità può nel contempo portarli a forme di ipocrisia e ambiguità. Eterni bambini (...), (da: Wikipedia con "autocensura" di alcune parti; perché? perchè ho deciso così) e però non sono impazzito. Avevo pensato di titolare il post odierno viaggi. Poi però stamane leggo su La Repubblica la cronaca della tragedia sul K2 e sono rimasto davvero colpito da questa frase in gaelico pronunciata dall'irlandese Gerard McDonnell, una delle probabili vittime della valanga che ha portato al distacco di un seracco e, con esso, alla perdita di centinaia di metri di corde fisse che aiutavano gli alpinisti a salire sulla cima della montagna più difficile al mondo. In galeico Ta an t - am ag signifca: è arrivato il momento. Per Gerard il "momento" era l'ascensione alla cima. In realtà il "momento" era il compimento del destino. Adesso scatta il florilegio delle spiegazioni, delle giustificazioni. Un puttanaio di puttanate canterebbe Vecchioni. Perché chi decide di salire su quella montagna sa che il K2 chiede un sacrificio enorme: circa il 25% degli alpinisti che ne ha tentato l'ascesa è morto. Eppure si continua a salire (e s'io non fumassi e avessi il tempo di andarmene spesso in montagna, sarei fra quelli che tenterebbero di varcare il collo di bottiglia , di aggrapparmi al seracco e poi di toccare il cielo con un dito). Perché? Per business? Anche. Per la fama? Certo. Ma, io credo, che alla fine si ritorna sempre al destino, al fato, all'essenza di ciascuno: conoscere i propri limiti e avere, sempre e comunque, quella golosità della vita che ti spinge a cercare di superarli ogni giorno. Ma soprattutto quegli stimoli che ti permettono di guardare avanti, di immaginare il futuro, di pensare a nuovi traguardi da superare. E' il senso di una frase che ho trovato nel sito di Marco Confortola (uno degli slpinisti sopravvissuti alla tragedia che è costata probabilmente la vita a 13 persone) e che molto mi è piaciuta: Io resterò giovane fino a quando avrò un futuro da immaginare, da realizzare e da condividere insieme a voi.


Ma questo post avrebbe dovuto titolarsi "viaggi". Anzi: il viaggio. Già, il viaggio 2008 che Paolo Rumiz per La Repubblica (da oggi, e per tutto agosto, su R2, l'inserto culturale del quotidiano fondato da Scalfari, ne potete leggere il reportage) ha compiuto dalla Lapponia fino ad Istanbul. Viaggio incredibile, affascinante. Che fa il paio, per'altro, alla "elegia" del perdersi pubblicata ieri da Il Sole 24ore. Ma anche il viaggio che Piergiorgio Odifreddi ha compiuto (ne potete ascoltare la cronaca su Radio3) lungo il cammino di Santiago di Compostela, di volta in volta, accompagnandosi con altri intellettuali.
E per quanti fra voi si stanno preparando per le meritate vacanze estive, l'augurio è che nel vostro viaggio (qualunque sia) riscopriate la gioia ed il gusto di sentirsi vivi.
Che la forza sia con voi!


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