TRA GUERRA E PACE
Abkhazia, Ossezia del Nord, Ossezia del Sud...nomi che ai più nulla dicono, punti quasi indistinti in un mappamondo, con popolazioni che oscillano dai 750 mila ai 70 mila dell'Ossezia del Sud. E però paesi in cui soffiano venti di guerra e, con essi, morti e distruzione. Scrive, oggi, ne Il Corriere il sempre ottimo Andrea Nicastro:
I georgiani si sono scoperti in prima linea all'improvviso, mentre erano in spiaggia o in un parco nazionale a godersi le vacanze. Dopo una settimana di fuoco c'é ancora qualcuno che rientra a casa con l'ombrellone che spunta dal bagagliaio.
Perché la guerra? Perché questa guerra? Demetrio Volcic, storico corrispondente Rai dal Caucaso, ieri mattina a Radio3 spiegava che la Russia di Putin sta, con queste "incursioni", riacquistando non soltanto la leadership nel Caucaso ma anche il proprio ruolo di superpotenza. In particolare grazie agli enormi proventi derivanti dal petrolio (e non è un caso che nelle zone che sono, oggi, teatro di guerra, passino i più importanti oleodotti del mondo) da un lato sta procedendo a ritmi serrati col programma di ammodernamento del paese e, dall'altro, investendo moltissimo proprio nell'esercito. Poi, però, capita che accendi la televisione per guardare uno scampolo di Olimpiadi e, che ti vedi?: un'atleta georgiana ed una russa (rispettivamente medaglia di bronzo e d'argento nel "tiro con la pistola") scese dal podio si abbracciano dando una testimonianza profondamente suggestiva di cosa significhi davvero il concetto che lo sport unisce i popoli.
"Tra guerra e pace" ho titolato questo post. Già perché per quanto turbati e preoccupati si possa essere per queste notizie, poi capita che - inforcata, come sempre la domenica mattina di buon'ora, la bici - te ne vada a fare un giro verso la laguna e le casse di colmata. E con la tua macchina fotografica riesca a fissare alcuni luoghi, alcuni scorci di paesaggio che distano pochissimi chilometri da casa tua:
Fra un paio di giorni anche io me ne andrò in vacanza, per qualche giorno. In borsa metterò i tanti libri che ho acquistato ma che ancora non son riuscito a leggere, l'inseparabile "Moleskina" dove buttare giù appunti, schizzi, impressioni di viaggio. Ho scelto un posto, non molto distante da casa (per ragioni istituzionali) ma dove sia possibile, ancora, poter andarsene in giro senza l'incubo di "essere alla moda"...
Che la forza sia con voi!
Ma sì, oggi siam nostalgici e malinconici quanto basta...ve la ricordate o siete troppo giovani?
Etichette: SOCIETA
5 Commenti:
Caro Davide, ho deciso di caricarti della responsabilità di verificare le fregnacce che mi vengono in mente....Visto che come te condivido la passione per il nostro territorio, per la laguna, la barena, la cassa di colmatta ecc. ma lo conosco poco per averci anche poco navigato, volendo colmare questa lacuna ho pensato a come poter soddisfare chi come me patisce questa mancanza con un percorso di pubblico interesse. E allora mi è venuto in mente che durante l'amministrazione precedente si era creato un organismo "L'Osservatorio per i lavori in laguna di venezia" giusto nei propositi, considerato che Mira dovrebbe farsi sentire di più in commissione di salvaguardia e nelle "autorità portuali", ma poco valorizzato. Questo "Osservatorio", partecipato dagli amministratori che si è inteso aprire alle associazioni venatorie, di pescatori, di cavnisti ecc. se ne venissero ampliate le competenze, rivedendone il regolamento e la delibera istitutiva, non solo ai lavori, ma alla divulgazione della conoscenza attraverso aspetti diversi e avesse un minimo di autonomia finaziaria ecc. potrebbe aiutare i tanti che come me potrebbero colmare le loro lacune e amare ancora di più il proprio territorio. Ti faccio un paio di esempi. Perchè non dare vita a dei corsi di formazione teorica, ma anche pratica tipo uscite in barca. E perchè non aiutare chi come me vorrebbe poter uscire in barca in autonomia ma non conosce i canali e territori lagunari con un corso tipo un capo barca esperto che fa uscire insieme una serie di barche di persone che vorrebbero conoscere sti luoghi? E perchè non dare all'Osservatorio in gestine l'ostello delle Giare ricavando un piccolo museo - biblioteca della laguna? Sono convintissimo che il tutto costerebbe pocoalle casse comunali. Omar Bison
Carissimo Omar, mi pare che le tue proposte siano assolutamente condivisibili. Io stesso sono rimasto sorpreso dall'incredibile successo che ha avuto il ciclo di incontri sulla Laguna di Venezia organizzato dagli amici del Centro Studi. Non solo: stiamo lavorando perché il Disegno di Legge Regionale che istituisce il cosiddetto parco - museo della Laguna riconosca anche al nostro comune il diritto di essere una delle "porte di accesso". Ciò permetterebbe di realizzare molte iniziative.
Ti saluto
E per quanto riguarda l'Osservatorio? Omar
Per l'Osservatorio mi sto informando. Nell'ultimo Consiglio Comunale il sindaco ha confermato l'importanza che, per questa amministrazione, riveste questo organismo ancor'oggi poco utilizzato. Occorre capire se fra le sue competenze vi siano anche quelle che suggerisci tu o, in caso contrario, se sia possibile ampliarne i compiti.
E' sicuramente possibile ampliarne o comunque rivederne i compiti trattandosi di eventuale revisione del regolamento. Ottima l'iniziativa del ciclo di incontri sulla Laguna di Venezia che ti inviterei a riproporre. E su questo legherei l'attività dell'Osservatorio, una sorta di consulta, con un piccolo budget per attività di formazione, magari riconosciuta in quelche modo, ed escursioni. Pensate su questo a come legare il rilancio dell'Ostello di Giare. Ciao
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