martedì 9 settembre 2008

DECISIONI



Quando devo prendere decisioni "importanti" per me, la mia vita, il mio futuro, sono solito staccare la spina e andarmene via. Sono convinto, infatti, che solo lasciando il proprio ambiente di appartenenza, sia possibile avere quel giusto distacco per poter scegliere. Così ho fatto in questo week end. Ho scelto una piccola località montana, in Trentino. Un posto davvero molto bello e suggestivo. Domenica, mentre peregrinavo alla ricerca di una chiesa ove si celebrasse la Messa in italiano (francamente a me 'sti tedeschi stan un pò sulle scatole...ma come è possibile, dopo cena, chiedere un capuccino anziché un espresso? boh...) mi sono imbattuto in questa specie di cappella che vedete in foto. Una cappella semplicissima, all'aperto dove la statua lignea della Madonna addolorata guardava le cime che sovrastavano il piccolo abitato. Posto ai suoi piedi un libro in rame recava, incisi, i nomi delle centinaia di alpinisti morti mentre ascendevano i monti circostanti. Sulla sinistra un sasso dove mano di bimbo ha disegnato un elicottero del soccorso alpino precipitato, coi suoi 3 occupanti, alcuni anni fa. In fondo, appoggiata alla parete, la fotografia di un uomo sorridente, biondo, con negli occhi quel lucicchio di sete d'avventura che accomuna tutti quelli che amano le montagne. Un nome, scritto in pennarello e due date: Karl Unterkircher 27 agosto 1970 - 15 luglio 2008. Facendomi violenza ho deciso di fotografare questo "monumeto ai caduti della montagna" non per curiosità o per un insano gusto del macabro. No. Semplicemente perché nel suo sito, la moglie scrive di lui una frase bellissima: Ognuno ha diritto di vivere la sua vita e quella di Karl era particolarmente intensa. Ecco: l'augurio che faccio per primo a me ma che estendo a tutti voi è davvero di vivere la propria vita.

Che la forza sia con voi e... A s'udëi!!!


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