mercoledì 1 ottobre 2008

A ROMA!



Oggi sono il...sindaco di Mira (ma non ditelo a nessuno). Ok, ok, promesso: cercherò di non far danni. Almeno non più di quelli che già faccio di mio (incendi d'auto a parte). Il fatto è che, oggi, sostituisco - in sede - il sindaco che, insieme ad altri 400 colleghi, è andato a Roma per chiedere al Governo maggiori risorse per gli enti locali. In effetti da oramai 20 anni, ad ogni scadenza di bilancio i Comuni italiani si trovano con sempre minori risorse. A partire dalle progressive riduzioni dei trasferimenti statali fino alla beffa dell'ICI. E già perché se, da un lato, l'Imposta Comunale sugli Immobili era una tassa ingiusta la cui eliminazione era stata avviata con giusta gradualità dal governo di centrosinistra, dall'altro i Comuni non hanno la certezza di quanto e quando incasseranno il saldo di questa tassa. Pensateci: è come se una famiglia dovesse fare una serie di investimenti senza sapere però con esattezza né l'ammontare delle proprie risorse né quando esse saranno disponibili. E questo riguarda una voce del bilancio che rappresenta la totalità delle spese correnti: cioè di soldi che si spendono, subito, nelle politiche sociali, in quelle culturali, in quelle educative e scolastiche. Aggiungeteci i sempre maggiori vincoli legati al patto di stabilità che impedisce ai comuni, anche a quelli - come il nostro - che se lo potrebbero permettere, di accendere nuovi mutui per realizzare le opere pubbliche e capite come, di fatto, la totalità degli enti locali stia letteralmente andando verso la bancarotta. E ora? Preso atto che il "rimborso" assicurato dallo Stato per l'ICI non è sufficiente (ad esempio non hanno riconosciuto la rivalutazione degli estimi catastali), che sono sempre maggiori le incombenze assegnate agli enti locali, che l'aumento di diverse forme di povertà e disagio sociali , impongono la necessità di disporre di maggiori risorse, il movimento dei sindaci scende a Roma per chiedere allo Stato la restituzione del 20% dell'IRPEF. Attualmente i miresi versano, di Irpef, circa 82 milioni di euro., Lo Stato ne restituisce al comune il 7%, circa 6 milioni. Capite che poter disporre di circa 15 milioni di euro significherebbe poter contare su un bilancio assolutamente significativo. Certo: gli enti locali hanno l'obbligo (perfino morale, direi) di contenere la spesa, di controllare come le risorse vengono impegnate. Peccato, però. Peccato che fra quei 400 sindaci sembra non ve ne sia nessuno della Lega Nord. E dire che la richiesta dei sindaci è davvero un atto di federalismo fiscale. Mah!

Che la forza sia con voi....



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2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

MA, ALMANCO SE MAGNA BEN A STA MENSA DEA SERIMI? A.BONETTO
(A PARTE CHE ME NONO DIXEVA: CO SE GRATIS TUTO XE BON!)

4 ottobre 2008 alle ore 14:58  
Blogger Il sito di Davide ha detto...

Beh...molto bene, davvero! A convenzione definita, ti inviterò volentieri (tu e la consigliera Baldan) a pranzo con me...

6 ottobre 2008 alle ore 08:44  

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