mercoledì 19 novembre 2008

E ALURA?




Francamente non ci capisco molto. Per mesi (con conseguente ed immancabile sciopero della fame da parte dei Radicali: che pure mi paiono l'unica forza politica davvero capace di indignarsi) la Commissione di Vigilanza sulla Rai era di fatto paralizzata per il mancato accordo sulla sua presidenza. Essendo la Rai un "servizio pubblico" la Presidenza si è soliti riconoscerla all'opposizione. Per di più stante un qualche (eufemismo ironico...) conflitto di interessi che riguarda l'attuale inquilino di Palazzo Chigi. E però a me i conti non tornano: aveva senso incaponirsi con la candidatura del pur onesto Leoluca Orlando? Ma, soprattutto, qualcuno sa spiegarmi come devo rapportarmi all'Italia dei Valori: prima Veltroni rompe con Di Pietro (ed era meno di un mese fa), poi sostiene Orlando. Non capisco! E ancora: a me che di politica (è noto) capisco nulla han insegnato che, se il tuo avversario è numericamente preponderante, prima che utilizzi - contro di te- la logica del fondamentalismo numerico, è meglio accordarsi. Tanto più se tu, minoranza/opposizione, hai degli ottimi candidati: e allora il nome di quello straordinario giornalista che è Sergio Zavoli non potevamo farlo prima che il PDL ce la mettesse a bottega con Villari? Mah!
Che la forza sia con voi!


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2 Commenti:

Blogger Stefano Patron ha detto...

Caro Davide, entro (se mi accetti)con entusiasmo nel folto gruppo degli "amici che non la pensano come te".
In democrazia accanto a quelli che governano esistono organismi ed istituzioni che hanno funzioni di controllo e di garanzia. La commissione di vigilanza della RAI è uno di questi organismi. Se chi governa si arroga il diritto di porre veti sul nome di chi deve svolgere queste funzioni di controllo allora viene a saltare una delle leggi fondamentali della democrazia. Se contemporaneamente "chi governa" sceglie anche i sindacati con cui discutere insieme alla confindustria (qualunque sia il posto dove si discute) allora siamo davanti ad un vero e proprio attacco alle leggi fondamentali del nostro sistema democratico. Nel merito della scelta del PD poi è necessaria una breve riflessione. Sergio Zavoli è uno "straordinario giornalista" di ottantacinque anni sicuramente più utile come maestro per i giovani che non come garanzia con i casini che ci sono nel mondo dell'informazione e della RAI in particolare. Un ultima osservazione se hai la pazienza di ascoltarla. Un paio di mesi prima delle elezioni tutti gli italiani hanno sentito la registrazione di una telefonata di Berlusconi che chiedeva ad un dirigente RAI spazio in una trasmissione per una signorina che era in grado di far passare dalla sua parte (dalla parte di Berlusconi) un senatore della sinistra. Non credo che il problema sia se Berlusconi è non è un corruttore: lo è sicuramente. Non ha mai negato ne l'autenticità di quella telefonata ne l'intento che si prefiggeva. La sua difesa è stata "La sinistra fa di peggio". Ed ha vinto le elezioni. Non so se l'esponente del Partito Democratico che è stato eletto presidente della commissione di vigilanza con i voti dei partiti di governo (e che al momento attuale non si è ancora dimesso) svolga il ruolo del dirigente Rai, della signorina o del senatore che deve cambiare gabbana. So soltanto che se la sinistra non riesce a mostrare una faccia drasticamente diversa da quella (dai tratti vagamente simili ad un fondoschiena) del signor Riccardo Villari, difficilmente potrà candidarsi a rinnovare questo paese.
Che certe forze non siano con noi!

19 novembre 2008 alle ore 19:47  
Anonymous Anonimo ha detto...

Caro Stefano ti accetto volentieri solo che vorrei capire meglio cosa intendi dire con l'espressione "amici che non la pensano come te" (anche perché, sia chiaro, so che in molti non la pensano come me soprattutto all'interno del mio partito, questo PD lacerato e lacerante) e questo perché non mi pare che le nostre posizioni siano distanti. Per nulla. Sarà Zavoli un "presidente di garanzia"(nei confronti dell'opposizione stante il conflitto di interessi dell'inquilino di Palazzo Chigi che, colpevolmente, noi del centrosinistra non abbiamo voluto risolvere salvo poi pentircene amaramente) quale deve essere colui che ha il compito di vigilare sulla Rai? Io credo di sì e lo credo perché il Zavoli ottantacinquenne giornalista è sempre stato persona profondamente ancorata ad una idea di "etica" che oggi vedo sempre meno applicata. E comunque meglio Zavoli di qualche altro nome suggerito, mediante pizzino, da Latorre (PD) a Bocchino (PdL). Questi (intendo dire i "miei" del PD e lo dico così il folto gruppo aumenta di numero: ma non me ne frega molto, credimi)non sanno nemmeno come "copiare" senza farsi scoprire: io che non ho mai amato la matematica, spesso copiavo il compito da qualche amico compiacente ma mai son stato scoperto! Non la pensiamo diversamente nemmeno sulla questione Villari. Il problema di questa sinistra (permettimi: su questo la pensiamo diversamente perché io parlo di centrosinistra ma poco importa) non è solo la mancanza di leadership (seppure drammaticamente eclatante) ma anche la perdita di qualunque riferimento culturale. E dunque la mancanza (o la miopia di non vederli) di poter scegliere, tra le proprie fila, donne e uomini capaci e meritevoli di occupare posizioni di prestigio non perché vanno a letto col nemico o mperché è sempre facile salire sul carrozzone dei vincitori ma semplicemente perché ne hanno i titoli e le capacità. Enzo Biagi amava dire che, in Rai, quando si dovevano assumere 3 giornalisti il metodo adottato era: 1 democristiano, 1 comunista (con varianti socialiste) ed uno...bravo!Berlusconi estremizza il principio e si comporta come imperatore libero di contrattare con chi vuole lui (e mi pare che CISL e UIL abbiano fatto errore clamoroso), entra a gamba tesa su prerogative dell'opposizione: e noi, noi che si fa?Si va in buca sul buon Villari che a me ricorda tanto un certo senatore De Gregorio. Ma forse mi sbaglio!

20 novembre 2008 alle ore 08:37  

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