martedì 4 novembre 2008

SUBLIME ESPERIMENTO


Già di per se la mail di Stefano mi aveva davvero incuriosito. Così ieri sera ci siamo recati al Centro Civico di Borbiago per il primo appuntamento di una iniziativa chiamata Lunedi letterari ed organizzata dall'Università Popolare diretta dalla bravissima Nicoletta Negri. Il titolo della serata, Do paroe insieme - incontro con la poesia dialettale, ci ha subito fatto pensare alla grande tradizione poetica veneta ma, nello stesso tempo, pessimisticamente immaginavo di ritrovarmi tra pochissime persone assolutamente disinteressate, al pari mio, a Il commissario Montalbano o all'Isola dei famosi. Ed invece, alle 21, quando siamo arrivati, almeno una cinquantina di persone erano sedute attorno a dei tavoli e per una serata il centro civico si è trasformato in un caffè letterario di straordinaria bellezza. Il viaggio che Stefano, Alessia, Emilia (e le sue bravissime allieve del Laboratorio Teatrale) hanno proposto partiva da un testo del 1277, in dialetto padovano, Lamento della sposa padovana per la lontananza del marito crociato (quello dell'amore lontano e del tempo consumato nella spasmodica attesa del suo ritorno è topos letterario che ritroviamo in molte forme artistiche anche contemporanee; pensate, ad esempio, a Pierangelo Bertoli e al suo Pescatore) per proseguire poi con esperienze poetiche moderne e contemporanee finendo col concentrarsi sulla produzione letteraria di Ernesto Calzavara e del grandissimo (e da me amatissimo) Andrea Zanzotto. Alla lettura dei testi si accompagnano brevi inseriti musicali di canzone popolare. Ad un certo punto ci siam guardati negli occhi stupiti ed emozionati da una simile, bellissima, esperienza. Con alcune considerazioni: ad esempio che il padovano del 1277 è assolutamente comprensibile (segno che i fondamenti linguistici rimangono inalterati nel tempo e questa è esperienza che ciascuno può fare: leggete, ad esempio, il sonetto dantesco Tanto gentile e onesta pare e vi accorgerete che le parole usate da Dante sono ancora oggi di uso corrente benché con ampliamenti e/o riduzioni semantiche); che il dialetto è nobile lingua proprio perché si presta non solo ad un uso orale ma anche scritto; che i dialetti veneti sono assolutamente musicali e non hanno asperità alcuna (persino il trevisano di Zanzotto che a me pareva aspro, quasi distonico oserei dire); che si possono costruire - ed è il caso di Calzavara - poesie su elementi apparentemente banali come il cane di famiglia (e a me questo faceva venire in mente la cosiddetta poesia anacreontica oggetto di studio da parte di Manlio Pastore Stocchi). Al termine qualche partecipante ha letto i propri lavori dialettali (e poetare in dialetto l'è dura). Insomma un gran bell'esperimento. Riuscitissimo. E dunque l'appuntamento è ogni primo lunedi del mese. Il prossimo sarà dedicato a La donna e la scrittura - donne che scrivono, donne che leggono, donne che cantano.



MAROTEI, DE MATINA BONORA
Grune de fen
che i par bar
color de fer
qua e là
pa’ i pra
rasadi de rossada
stech e fii
de erbete
ingattiade strigade
deventade storte
deventade morte
deventade sgonfie
deventade stonfe
deventade deventade deventade

(A. Zanzotto)



MUCCHIETTI DI FIENO, LA MATTINA PRESTO
Grune de fen
che i par bar
color de fer
qua e là
pa’ i pra
rasadi de rossada
stech e fii
de erbete
ingattiade strigade
deventade storte
deventade morte
deventade sgonfie
deventade stonfe
deventade deventade deventade

Mucchi di fieno
che sembrabo cespugli
colore del ferro
qua e là
per i prati
rasi di rugiada
stecchi e fili
di erbette
arruffate stregate
diventate storte
diventate morte
diventate gonfie
diventate zuppe
diventate diventate diventate


Che la forza sia con voi!
Buon compleanno, Gigio: mi spiace ma quest'anno, le pastine proprio non gliela facciamo a portartele fin lassù. Ma chissà se Loredana...

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