ASSEMBLEA NAZIONALE
Il mio grande amico Andrea Ferrazzi, vicepresidente della Provincia di Venezia e membro dell'assemblea nazionale del Partito Demcoratico, in vista della convocazione di domani, sabato, mi ha inviato alcune sue riflessioni sulle quali concordo pienamente (al solito il grassetto è mio):
Nel mentre noi stiamo combattendo una dura battaglia per le provinciali la nostra contraerea invece di sparare al nemico ci spara addosso. E spara addosso ai militanti e agli amministratori di più di 5.000 comuni che in italia andranno al voto in giugno (più della metà del totale). Veltroni ha abbandonato il campo durante la battaglia costringendoci a trovare una soluzione che sarà inevitabilmente, nel migliore dei casi, il male minore. Ma è tutta la classe dirigente nazionale che deve assumersi la responsabilità: ha accentrato tutto a roma, ha fallito, ne risponda. Si è chiusa nella difesa personalistica e miope delle proprie bandierina invece di issare con coraggio la nuova bandiera del partito democratico. E quel che più è grave è che ciò copre le reali difficoltà della destra.
Domani a roma, dovrò votare all'assemblea costituente. Chiederemo conto di tutte le responsabilità. Ma questo non basta: va detto in modo definitivo che la forza del PD sono i militanti, sono gli amministratori del territorio, che le primarie devono essere il metodo chiave per ogni decisione fondamentale.
Va anche detto che la costruzione della leadership passa attraverso il coraggio di confrontarci anche sui temi culturali pre-politici di frontiera, come quelli legati alla bioetica. E lo dobbiamo fare senza ideologismi ma partendo dalla constatazione che di fronte ai drammi delle persone si deve partire dal dato di realtà, inspirati da una irrequietezza che non può lasciare spazio a ideologiche convinzione ma che invece apre ad un processo di ricerca difficoltoso ma necessario.
Non abbiamo molto tempo, va dunque giocato al meglio.
Domani a roma, dovrò votare all'assemblea costituente. Chiederemo conto di tutte le responsabilità. Ma questo non basta: va detto in modo definitivo che la forza del PD sono i militanti, sono gli amministratori del territorio, che le primarie devono essere il metodo chiave per ogni decisione fondamentale.
Va anche detto che la costruzione della leadership passa attraverso il coraggio di confrontarci anche sui temi culturali pre-politici di frontiera, come quelli legati alla bioetica. E lo dobbiamo fare senza ideologismi ma partendo dalla constatazione che di fronte ai drammi delle persone si deve partire dal dato di realtà, inspirati da una irrequietezza che non può lasciare spazio a ideologiche convinzione ma che invece apre ad un processo di ricerca difficoltoso ma necessario.
Non abbiamo molto tempo, va dunque giocato al meglio.
Questo invece il testo dell'intervento di Michele Carpinetti, pubblicato oggi dai quotidiani locali:
Che la forza sia con voi!
Etichette: POLITICA
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