mercoledì 20 maggio 2009

TERMINATOR?




Da Il Corriere della Sera:


La scure di Schwarzenegger sull’università di Padova



PADOVA – Conan il barba­ro se l'è presa con il Bo. Ma questo non è un film che fa divertire. Il problema, anzi, è serio. Arnold Schwarzenegger, go­vernatore della California, stretto da una crisi di bilan­cio senza precedenti, ha deci­so di tagliare i fondi per l'istruzione universitaria. Ben 13 milioni di euro. E tra le prime realtà a cade­re sotto la scure è finito pro­prio lo storico «Centro Stu­di » padovano della Universi­ty of California: un'istituzio­ne dove dal 1963, anno in cui il rettore Guido Ferro sti­pulò la convenzione con l'ateneo americano (in realtà un sistema complesso, com­posto da dieci campus), so­no transitati migliaia di stu­denti, italiani e statunitensi.
Licenziamenti Il primo aprile le quattro dipendenti del Centro – Bon­nie Ponthier, Elisabetta Con­vento, Raffaella Capanna e Margharet Tiso – hanno rice­vuto la spiacevole sorpresa della lettera di licenziamen­to. Qualche settimana pri­ma, intuendo l'aria di crisi e le intenzioni del governo di Sacramento, loro stesse ave­vano proposto di decurtarsi lo stipendio, ma non c'è sta­to nulla da fare. Bonnie, Elisabetta e Raffa­ella smetteranno a giugno; Maggie, invece, rimarrà da sola fino a febbraio, quando il Centro, che ha sede nella centralissima via Oberdan e per il quale l'Università di Pa­dova paga l'affitto mensile, dovrebbe serrare definitiva­mente i battenti.
Programma addio Nelle forbici del Governa­tor - crasi di Governor e Ter­minetor, molto usata negli States - non è finito tutta­via solo il «Centro Studi». Pure il «Programma», ossia l'accordo di scambio che consente anche agli studen­ti italiani di recarsi nei cam­pus californiani - da Berke­ley a Santa Cruz - subirà un forte ridimensionamento: terminerà nel 2012, come prevede la convenzione, ma poi non sarà rinnovato per intero e molti flussi verran­no dirottati a Bologna. Il fat­to rappresenterebbe una perdita enorme per Padova, che già soffre di una sorta di crisi di identità a livello internazionale. Si pensi che solo l'ultimo anno sono sta­ti ben 75 i ragazzi americani che, attraverso il «Program­ma », hanno studiato al Bo. Mentre sono 56 quelli pado­vani spediti in California.
Le contromisure Ieri mattina al Bo il Ma­gnifico Vincenzo Milanesi, assieme al professor Carlo Someda, delegato del retto­re per i rapporti con il mon­do anglosassone e alla pro­fessoressa Marina Pianca, direttrice del Centro studi di Padova e di Bologna, han­no reso pubbliche le contro­proposte presentate dall'ate­neo patavino alla University of California, affinché non lasci definitivamente la cit­tà. L'idea per il «Centro Stu­di » è quella di gestirlo attra­verso la creazione di un con­sorzio di università interna­zionali (tra cui, pare, alcune sudamericane), in modo da alleggerire la spesa. Per il «Programma», invece, si pensa ad una duplice dire­zione. «Vogliamo istituire due corsi che possano at­trarre gli studenti dagli Sta­ti Uniti - ha detto il profes­sor Someda - . L'uno chiama­to “Certificate Program”, con un offerta varia mirata alla qualità, il secondo det­to “Academic Internschip Program”, con il quale vor­remo portare 10, 15 studen­ti americani direttamente nei dipartimenti a fare ricer­ca ». Basterà per convincere l'implacabile Schwarzeneg­ger?


Che la forza sia con voi!




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