martedì 29 settembre 2009

LIBERTA

Dal sito di La Repubblica

L'APPELLO DEI TRE GIURISTI
L'attacco a "Repubblica", di cui la citazione in giudizio per diffamazione è solo l'ultimo episodio, è interpretabile soltanto come un tentativo di ridurre al silenzio la libera stampa, di anestetizzare l'opinione pubblica, di isolarci dalla circolazione internazionale delle informazioni, in definitiva di fare del nostro Paese un'eccezione della democrazia. Le domande poste al Presidente del Consiglio sono domande vere, che hanno suscitato interesse non solo in Italia ma nella stampa di tutto il mondo. Se le si considera "retoriche", perché suggerirebbero risposte non gradite a colui al quale sono rivolte, c'è un solo, facile, modo per smontarle: non tacitare chi le fa, ma rispondere. Invece, si batte la strada dell'intimidazione di chi esercita il diritto-dovere di "cercare, ricevere e diffondere con qualsiasi mezzo di espressione, senza considerazioni di frontiere, le informazioni e le idee", come vuole la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo del 1948, approvata dal consesso delle Nazioni quando era vivo il ricordo della degenerazione dell'informazione in propaganda, sotto i regimi illiberali e antidemocratici del secolo scorso.Stupisce e preoccupa che queste iniziative non siano non solo stigmatizzate concordemente, ma nemmeno riferite, dagli organi d'informazione e che vi siano giuristi disposti a dare loro forma giuridica, senza considerare il danno che ne viene alla stessa serietà e credibilità del diritto.

Franco Cordero

Stefano Rodotà

Gustavo Zagrebelsky


Che fare? Personalmente ho già detto che a me i "programmi gridati" non piacciono. Già di per sè la politica ha motivi sufficienti per risultare spesso almeno confusa ed oscura che, certo, non abbiam bisogno di luoghi dove aggiungere confusione alla confusione. E però quel che sta accadendo mi pare davvero grave.
Ho pertanto aderito all'appello in difesa della libertà di informazione (lo trovate sul sito di Repubblica) e ho deciso di corredare il blog della fascetta che vedete qui sopra, a destra della manchette. L'ho scaricata dal sito (questo il link diretto alla pagina) di Ignazio Marino (che, a sua volta, ha deciso di sostenere l'appello di "Diritto alla rete"). E anche questo vuole essere un segnale preciso: pur non sostenendo la sua mozione, ho ritenuto di accogliere la sua proposta. E lo spirito che mi anima (non mi stancherò mai di dirlo) è che gli avversari del PD non sono al nostro interno, non sono Bersani, Franceschini o Marino, ma ben altri.
Che la forza sia con voi!

P.S. :....per qualcuno ha portato "sfiga" ma è troppo bella....



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