martedì 24 novembre 2009

DUBBI

Secondo Marco, Gesù dopo aver celebrato la Pasqua insieme ai suoi discepoli, venne arrestato dalle milizie romane e processato. Per alcune ore fu sballottato dai romani ai sommi sacerdoti e da questi ai romani finché Pilato (con un trucchetto ben noto ai politici...) decise di non decidere, lasciando al popolo la scelta tra il Cristo e Barabba (costui molto probabilmente non era un ladro quanto piuttosto un terrorista ante litteram). Scelto quest'ultimo, Cristo venne prima fustigato poi crocefisso. E crocefisso (è verità di fede) non come si era soliti fare, cioè legando il corpo del condannato alla croce, quanto piuttosto inchiodandone mani e piedi. Fu agonia lenta e dolorosissima, acuita dalla spugna imbevuta d'aceto e dalla lancia che ne trafigge il costato e dalla mazza di legno che spezza le gambe per accellerarne la fine (è verità di fede). Quanto tutto fu compiuto e il velo del tempio si squarciò erano le tre del pomeriggio del venerdi. Prima di tutto ciò quell'uomo (il figlio di Dio fattosi uomo venne ad abitare in mezzo a noi ci dice San Paolo) pose i suoi occhi (scuri non verdi né azzurri come vediamo in molta filmografia giacché era palestinese e, dunque, arabo...sì, arabo) su Giovanni, il suo discepolo preferito, e poi su Maria, affidando l'uno all'altra e viceversa (è verità di fede). Dopo la sua morte, Giuseppe d'Arimatea lo tolse dalla croce e lo depose in una tomba ove, la domenica mattina, le donne giunsero e ne rivelarono l'assenza/presenza (Perché cercate fra i morti colui che è vivo?). Ed è alta e somma verità di fede. Dunque il Figlio di Dio, il Verbo che si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, impiegò circa 48 ore per risorgere a vita nuova (ancora San Paolo). Gli umani da circa 3 settimane si stanno demagogicamente interrogando sull'apposizione o meno del Crocefisso nei luoghi pubblici. Mi chiedo: qual è oggi il Cristo crocefisso? Un pezzo di legno che brandiamo per "giustificare" una appartenenza inconsulta ed inconcludente nel mentre non leggiamo in quel corpo trafitto un messaggio di amore universale? Come possiamo, demagogicamente, invocare questo "cristianesimo di ritorno" e, contemporaneamente, violare quel comandamento che troviamo in Matteo 25,35: Io avevo sete e mi avete dato da bere? Qual è, dunque, oggi, chi è oggi il Cristo crocifisso? Un simbolo buttato lì per una pseudoappartenenza oppure chi oggi vive il dramma della cassa integrazione, del licenziamento; chi oggi si trova a 45/50 anni come un rifiuto che il consumismo, l'industrializzazione, la speculazione finanziaria getta al bordo della strada? E, mi chiedo, come mai la solerzia con cui il nostro Governo ha deciso di ricorrere contro la sentenza della Corte Europea per i diritti dell'uomo non è stata la stessa quando si è trattato di intervenire sui costi dell'energia elettrica? Ed il mio PD su questo, che dice? Abbiamo una idea, una proposta seria e concreta sul futuro di Porto Marghera? Abbiamo, finalmente, il coraggio di guardare negli occhi chi non ha il pane quotidiano e spiegargli quale sarà il suo destino? Cosa significa, per noi, per ciascuno di noi, laicità?
Che la forza sia con voi!


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