REGOLE
In algebra la proprietà commutativa ti insegna che se cambi l'ordine degli addendi, il risultato dell'addizione non cambia. Regola semplice, semplice (perfino ad uno come me) che dovrebbe valere oro anche in politica. In politica poi una regola non scritta ma che, laddove applicata, è sempre stata foriera di ottimi risultati insegna che prima si elabora un programma poi, su di esso, si cercano i consensi ed infine (ma solo infine!) il leader cui affidarlo.
Queste ultime ore mostrano come in taluni queste due regole non sono sufficientemente chiare. Ho da sempre dichiarato che nei miei "sogni" il ticket bello e affascinante con cui il centrosinistra potrebbe governare questo paese è quello composto da Nichi Vendola e Matteo Renzi. Candidature, entrambe, dirompenti ed innovative (a proposito: non sono stato per nulla scandalizzato dall'incontro tra Matteo e Berlusconi ad Arcore; quando sei sindaco di una città vai in qualunque posto - anche a casa del...diavolo - pur di portare a casa gli strumenti necessari ad amministrarla). Ma qual è l'obiettivo di Vendola e SEL? Quello di pescare in casa del PD? Se l'obiettivo è questo temo faremo poca strada proprio in virtù della proprietà commutativa: se PD + SEL hanno il (circa) 32% con un PD al 25 e SEL al 7, sempre 32% avrebbero se il PD fosse al 20 e SEL al 12! Io sono felice se una parte del centrosinistra accresce i propri consensi (anche se non applaudo...ma "solo" per una questione di stile) ma non a scapito degli altri suoi alleati piuttosto se riesce ad aumentarli attraendo quanti, oggi, hanno deciso di non votare o di votare per la coalizione avversaria. Lo stesso sia chiaro vale per il mio PD! Credo che l'obiettivo di SEL debba prima di tutto essere quello di recuperare quell'elettorato che, tre anni fa, voltò repentinamente le spalle a Rifondazione Comunista e ai derivati di quella sinistra italiana il cui male è da sempre stato le frammentazioni.
L'altro elemento: ha senso oggi discutere sul futuro leader del centrosinistra? Vendola? Casini? Bersani?Qualche altro papa nero (che noi veneziani già conosciamo in virtù della celebre canzone dei Pitura Freska)? Io dico di no. E lo dico perché credo sia certamente possibile realizzare in Italia una coalizione ampia, che vada da SEL all'UDC passando per l'Italia dei Valori ma che questa coalizione sia in grado di governare questo paese solo se, come elemento prioritario, vi sia la condivisione di una piattaforma programmatica: senza alcun "accordo di desistenza" ma soltanto attraverso la sottoscrizione pubblica e formale di tale piattaforma.
Che la forza sia con voi!
Etichette: POLITICA
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