PD...(S)????
Il Partito Democratico nasce (così almeno ce l'avevano spiegato) per occupare uno spazio che le vecchie tradizioni del pensiero filosofico - politico non riuscivano a colmare. Di fronte ai dubbi, alle ansie, alla domande dell'uomo contemporaneo le risposte che, presi individualmente, potevano dare il socialismo democratico da un lato ed il cristianesimo democratico dall'altro non parevano bastevoli. Coniugare queste due nobili tradizioni con un nuovo afflato riformista era parsa la scelta vincente. E non soltanto a chi aderì al PD provenenendo dai DS o dalla Margherita (e qui occorre sciogliere l'ambiguità in cui cade chi associa questa esperienza all'esperienza popolare - che si conclude nel 2002 giustappunto quando nasce a tutti gli effetti questo nuovo soggetto - che vi è certamente confluita ma non da sola: nella Margherita militavano anche ex socialisti, esponenti delle liste civiche e così via) ma anche a persone che mai, prima di allora, avevano militato in qualche forma politica più o meno organizzata. Ovvia la scelta di campo - il centrosinistra con L'Ulivo - ovvia anche, io credo, una vocazione sostanzialmente maggioritaria nella quale il PD diventava l'elemento trainante di tutte le altre forze politiche di centrosinistra. Ognuna delle quali avrebbe dovuto, per propria parte, consolidare i rispettivi elettorati di riferimento così come ovvio (almeno secondo me) avrebbe dovuto essere chiaramente confermato che il PD è (era?) un partito di centrosinistra, coerente proprio con le impostazioni "ideologiche" dei soggetti fondatori. Per quanto in fibrillazione, per quanto compromesso l'attuale sistema politico italiano è dominato da un bipolarismo dove l'elemento fluido, magmatico, oscillante è proprio rappresentato dal centro: è questo l'elemento cui credo debba guardare il PD. La discesa in campo di Nichi Vendola è assolutamente salutare ed egli pare un candidato in grado di parlare a tutti i potenziali elettori del centrosinistra (meno forse che all'IDV ma questo è tema altro): ma che senso ha che oggi Vendola dichiari che attraverso le primarie si può costrtuire un PD che sia l'unico partito di sinistra? Con questa affermazione egli, io credo, commette un errore perché di fatto snatura il progetto originario del PD dando ulteriori motivi per inutili abbandoni da parte di chi milita in questo partito provenendo dal centro. Ha recentemente scritto su Europa Valter Verini (con una onestà intellettuale di cui occorre dargli assoluto merito): Aprire a Vendola? Messa così la cosa è male impostata. C’è una domanda sottintesa che viene prima: il Pd è un partito di sinistra o di centrosinistra? Per me la risposta è chiara. Come chiara pareva a tutti quando è nato il partito, creato per dar vita a un incrocio di culture di centrosinistra, non solo quelle degli eredi di Dc e Pci. E ancora noi non siamo nati per riorganizzare il campo della sinistra appaltando ad altri il compito di riorganizzare quello del centro. Infine: definire e praticare un profilo “di sinistra” del Pd avrebbe avuto la conseguenza di ledere fino a colpire irreparabilmente la sua ragione sociale fondativa.
Ecco perché io difendo, ad esempio, il cosiddetto documento dei 75 ; perché, come scrive lo stesso Verini, insomma, se siamo un partito di centrosinistra, dobbiamo aprire non tanto a questo o quel leader politico, ma a questa Italia, che nel 2008 ci aveva guardato (e in parte importante votato) con speranza. Un’Opa della società – di questa società positiva – verso il Pd non mi spaventerebbe, anzi, sarebbe linfa vitale per la politica, per i circoli, e rappresenterebbe anche un anticorpo forte alle metastasi di un certo correntismo che prescinde dalle idee e che costituisce un serio problema per questo partito. Ecco perché io credo che innanzitutto Vendola (che io voterei senza se e senza ma in caso di primarie per il candidato premier e la mia dichiarazione di voto potrebbe essere messa in seria difficoltà solo dalla eventuale candidatura di Matteo Renzi) dovrebbe essere prima di tutto il "garante" dell'elettorato di sinistra che si riconosce nel centrosinistra. Perché, come impariamo sin dalle elementari, in matematica se invertiamo gli addendi il risultato non cambia. Se invece la barra del PD si spostasse irrimediabilmente proprio a sinistra l'esperienza stessa del PD fallirebbe. E con essa lo stesso centrosinistra in un momento in cui, come testimonia anche la nascita del terzo polo, il centro è molto ma molto...appetibile.
Che la forza sia con voi!
Etichette: POLITICA
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