venerdì 4 luglio 2008

LA DIVINA DUSE

Metto insieme, stamane, notizie solo in apparenza tra loro diverse. Oggi pomeriggio, alle 17,30 presso la Fondazione Cini - all'isola di San Giorgio -, Cesare De Michelis concluderà il corso di Civiltà Italiana dedicato a Vittore Branca, morto a Venezia nel 2004, eruditissimo docente di Letteratura Italiana all'Università di Padova e fra i massimi esperti al mondo di Giovanni Boccaccio. Ho conosciuto il professore Branca pochissimi mesi prima della sua morte. Prima di allora lo conoscevo soltanto attraverso i suoi libri e gli splendidi editoriali che pubblicava nell'inserto domenicale de Il Sole 24 ore : articoli che erano sempre a mezza strada tra la Storia della Letteratura e l'autobiografia giacché Branca poteva ben fregiarsi del privilegio d'esser stato amico di alcuni fra i più grandi intellettuali del mondo. Fra i suoi allievi prediletti è bene ricordare Armando Balduino, anch'egli docente e autore di un fortunatissimo Manuale di filologia italiana. Domani invece è week end e non so quali programmi abbiate. Se però non avete ancora deciso nulla, vi consiglio una capatina ad Asolo, meravigliosa cittadina sugli omonimi colli, pochissimo distante da Montebelluna. E' paesetto ricchissimo di storia e di illustri abitanti. Pietro Bembo vi scrisse gli Asolani e la bellissima (lo era davvero!) Elena Cornaro, già regina di Cipro, vi trascorse l' esilio (ricco di..stravaganti passatempi e qui ci si ferma giacché la storia non è gossip). Ad Asolo si sale a piedi ed è esperienza molto suggestiva perché il centro storico ti si disvela davanti agli occhi poco per volta (altra meta che si raggiunge facilmente e che un poco vi rassomiglia è Arqua Petrarca). Una volta raggiunto il centro e, magari, aver mangiato un buon gelato, vi consiglio una visita al...cimitero di sant'Anna! Sì, andateci e senza fare particolari scongiuri. Una volta entrati, poco oltre il cancello, sulla destra e posta in leggero declivio verso il Monte Grappa, scorgerete una lapide marmorea con incisa una poesia. Fermatevi in silenzioso raccoglimento poiché vi trovate davanti al cippo funerario di Eleonora Duse (di cui quest'anno si ricordano i 150 anni dalla nascita), una fra le più grandi attrici italiane tra la fine '800 e i primi del '900, amante e musa di Gabriele D'Annunzio. Fu la stessa Duse (che morì a Pittsburgh come ogni grande artista sogna di morire: in tournee) a chiedere esplicitamente di essere sepolta ad Asolo, "paesetto di merletti e poesia" come lei stessa amava definirlo. Quando arriverete sulla tomba della divina (come la chiamavano i suoi ammiratori) vedrete una rosa rossa, sempre fresca. Dicono che a posarla, ogni settimana, siano gli eredi di un suo spasimante che iniziò questa sorta di rito nel 1916 quando per l'appunto la Duse vi fu trasferita dall'America. E se, per caso, la rosa non ci fosse, per favore mettetene una voi...
Che la forza sia con voi...

P.S. Complimenti a Carlo Presotto e agli amici de La Piccionaia - I Carrara per lo straordinario successo ottenuto al festival del Teatro di Napoli...e a Carlo anche un GRAZIE... lo leggerò con grande interesse...e come mi saluti tu: Augh ho detto!

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