martedì 8 luglio 2008

VIGLIACCHI!

L'hanno uccisa. Certo: se ne attende ancora la conferma ufficiale ma tutto fa pensare che quel corpo, nudo e gettato come si gettano i sacchi della spazzatura, sia della ventitreenne di San Giorgio delle Pertiche, Federica Squarise. Uccisa a 23 anni. Già: uccisa perché l'orco vigliacco ha paura del rifiuto di una ragazza che deve essere libera, sempre e comunque, di dire di sì o di no a quello che, magari, le sembrava anche un ragazzo simpatico. Uccisa perché l'orco vigliacco scambia gli atteggiamenti di una ragazzina che vuol divertirsi come segnali di disponibilità. Uccisa perché l'orco vigliacco con la sua forza bruta è abituato a prendersi tutto ciò che vuole. Ma è possibile? E' possibile che l'unica colpa di questa ragazzina (sì, una ragazzina) sia quella di ritagliarsi una settimana di vacanza in quello che le sembrava una specie di paradiso? E' mai possibile che nei giornali si sia, subito, insinuato il sospetto di notti brave a base di alcol e droga? E anche se fosse? Che diritto abbiamo noi di giudicare quel che ritiene giusto fare una donna di 23 anni? Ma perché? Perché se una ragazza di 23 anni, vestita come tutti siamo vestiti quando andiamo in vacanza, balla sopra il tavolo di una discoteca, per qualcuno diventa subito un agnello sacrificale da sgozzare sull'altare della violenza cieca e bruta?E' mai possibile che ancora oggi si uccida una ragazza di 23 anni, bella come sono belle tutte le ragazze di quell'età, piena di sogni come lo sono tutte le ragazze di quell'età, semplicemente perché voleva divertirsi spensierata? E' mai possibile che ancora oggi, in qualunque parte del mondo, ci sono ancora donne che vengono violentate, offese nella loro dignità, uccise? E quante violenze celano le mura domestiche? Quanti soprusi? E non solo soprusi fisici! Perché il silenzio o la sopraffazione psicologica o il senso di trascuratezza, sono altrettante violenze perpetrate ai danni di molte, moltissime donne. E quale il senso dell'offesa suprema, quel gettare il corpo di Federica in mezzo ad un giardino pubblico, ricoperto solo da qualche manciata di foglie? Ma qual è il mondo in cui, la sera, una donna non è libera di passeggiare per le vie di una grande città? Qual è il mondo in cui una donna, se indossa una minigonna, non è più una donna, ma carne da macello? Qual è il mondo in cui una ragazza di 23 anni non è libera di divertirsi come meglio crede? Qual è quello in cui non è libera di esercitare il suo supremo diritto a scegliere: scegliere come divertirsi, scegliere come esercitare la sua sessualità, scegliere come sentirsi viva?Perché noi maschi questo diritto, spesso, lo neghiamo? Cosa ci fa paura? Mi è piaciuto molto l'editoriale di Adina Agugiaro, pubblica da La Nuova di oggi. Scrive:
E ora, Federica? Ora che tutto si è consumato e sei uscita
per sempre dalla movida dell'esistenza? Chi potrà mai raccontarti, fuori dai
singhiozzi di tua madre e dal pianto degli amici?Chi eri? (...) Federica:
piccola donna saggia, che nei giorni qualunque gettavi le fondamenta
dell'esistenza. Piccola ragazza sognatrice, che in una settimana pazza di
vacanze investivi ogni anno illusioni e fantasticherie. Le ragazze di oggi sono
tutte così. Le ragazze di sempre sono così. Ti ricorderemo con tenerezza,
Federica. (...)
Che la forza sia con voi...

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