GRANDI VECCHI
"Bisogna guardare la concretezza dei fatti (…) dobbiamo vedere non le idee generiche ma come si possono realizzare le cose »
« Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o filocomunisti pentiti. C'è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni »
Due frasi. Fra le tante. Recuperate di fretta non appena appresa la scomparsa di Vittorio Foa, coscienza critica - da grande intellettuale qual'egli era - della sinistra ma più in generale della politica nostrana. Proveniente da una famiglia ebraica, è stato antifascista convinto e - per questo - fu incarcerato dal 1935 al 1943. Disse di questa esperienza: Non sono uno specialista del fascismo. Semmai sono uno specialista delle carceri fasciste.
Padre costituente, socialista ma di quelli veri e autentici (che hanno, cioè, nel proprio DNA la assoluta convinzione che le idee e i valori socialisti non possono che essere di sinistra; senza ambiguità, ragionamenti elettoralistici o di convenienza), sindacalista; insegnante universitario di Storia Contemporanea, nel 1987 divenne senatore indipendente del PCI. Guardando alla politica odierna e confrontandola con la sua esperienza se ne uscì con una delle solite "sue" frasi fulminanti ma che molto dovrebbero insegnare a tutti noi:
Adesso si scandalizzano se vedono volare pugni. Ma anche allora succedevano queste cose: però il pomeriggio, tutti insieme, facevamo la Costituzione.
Pian piano il nostro Paese sta perdendo le sue voci più autorevoli, più illuminate. Persone che dicevano cose scomode ma che, proprio per questo, dovevano essere ascoltate. Per capirne la profondità del pensiero, consiglio il suo Il linguaggio del tempo, una conversazione in DVD sui grandi temi del '900.
Mi ha molto colpito il ricordo commosso che ne ha fatto, a Repubblica, Walter Veltroni: Foa incarnava ai miei occhi il modello del militante della democrazia, con una meravigliosa storia di sofferenza, lotta e speranza, un uomo della sinistra e della democrazia mosso da un ottimismo contagioso e da un elevatissimo disinteresse personale. Penso che tutto il Paese senta Vittorio Foa come uno dei suoi figli migliori.
Che la forza sia con voi!
Oggi niente musica. Ma una intervista che Foa concesse ad Enzo Biagi sulla resistenza...Etichette: POLITICA
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