sabato 13 dicembre 2008

MARTIRE

Mahmut Rezai aveva 13 anni. Proveniva da un paese assolutamente affascinante quanto, negli ultimi decenni, martoriato da una guerra di cui purtroppo si sono perse tracce e memorie, l'Afghanistan. Paese abitato, anticamente, da popolazioni di lingua indoeuropea, lingua protostorica che i linguisti ritengono alla base di moltissime lingue sia antiche che contemporanea; patria pure dello zoroastrismo. Mahmut ha lasciato la sua casa. Chiudo gli occhi e rivedo l'ultimo bacio dato ad una madre in lacrime; la stretta di mano, forte e fiera, con cui suo padre l'ha salutato. Immagino i suoi occhi che corrono ad inebriarsi, per l'ultima volta, delle case, delle montagne, della terra del suo paese. E immagino la solitudine, l'angoscia, la tristezza che un ragazzino tredicenne deve provare nel lasciare tutto per avventurarsi in un viaggio dai confini del tutto ignoto. Lo immagino e lo vedo sbarcare, di nascosto, a Venezia, da un traghetto proveniente dalla Grecia. Chissà. Giovedì a Venezia pioveva forte e Venezia, sotto la pioggia o avvolta dalla nebbia o illuminata da un sole grande e generoso, è sempre straordinaria. Ma per Mahmut Venezia era solo una tappa di un viaggio lungo, lunghissimo. Immagino la sua stanchezza, il freddo che ti entra dentro. Lo vedo mentre si stende sotto al camion, si sfila la cintura e si ancora come meglio può. Lo vedo mentre con terrore si accorge che quella cintura si sfila, si spezza. Immagino...I quotidiani ci han raccontato che l'autista del TIR ha solo sentito sobbalzare le ruote. Quelle ruote che, un istante prima, avevano calpestato la povera testa di Mahmut. In tasca gli han trovato piccoli pupazzi in plastica: un leone, una giraffa ed un ippopotamo. Chissà quante volte se li avrà stretti al cuore pensando a chi glieli aveva regalati. Ora non lo farà più. Dicono che, vicino al luogo dell'incidente, qualcuno abbia pietosamente deposto un piccolo presepe. Non so se Mahmut fosse cristiano o musulmano o ateo. Non lo so. Ma sono convinto che da giovedì in cielo ci sia un angelo in più che sorride con gli occhi di Dio.
Che la forza sia con voi!

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