ONNIPOTENZA?
DAL CORRIERE DELLA SERA
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha affermato che «i direttori di giornali come La Stampa e il Corriere della Sera dovrebbero cambiare mestiere» e lo ha detto commentando il modo in cui questi due grandi giornali hanno trattato la controversia tra il governo e Sky.
I lettori del Corriere sanno che noi abbiamo espresso il nostro giudizio critico su questa vicenda, ma sempre con lo scrupolo di riportare compiutamente tutte le posizioni emerse in questo dibattito. Il «mestiere» del nostro quotidiano è stato quello di informare dando spazio alle tesi contrapposte ma segnalando ogni volta, in modo trasparente, qual è la posizione del giornale su questo argomento. Possiamo solo aggiungere che questo «mestiere» il giornale continuerà ad esercitarlo, come ha sempre fatto nel corso di questi anni, anche se qualche volta ci è capitato e ci capiterà di dare un dispiacere al presidente del Consiglio in carica.
DA Buongiorno di Massimo Gramellini, LA STAMPA
Fu nella drammatica notte del 2 dicembre 2008 che il consiglio di amministrazione di Sky prese l’unica decisione in grado di garantirgli la sopravvivenza: fondare un partito politico. Ilaria Party, dal nome dell’on. D’Amico, candidata al ministero della Difesa e Contropiede. «L’Italia è il Paese che amo», disse il presidente Murdoch doppiato dal telecronista Caressa, ispirandosi a un format di successo degli Anni 90 di cui aveva comprato i diritti.Il programma fu redatto da una squadra di esperti guidata da Vialli e Topolino (in quota Disney Channel): 1. lotta all’ultima parabola contro il regime berluscomunista; 2. più partite di calcio e film a luci rosse per tutti, anche gratis e a mezzogiorno; 3. inaugurazione dell’Albinoleffe Channel (per sottrarre voti alla Lega); 4. riduzione dell’Iva sulla pay-tv allo 0,1%, pagabile in comode rate quarantennali. Un documento riservato suggeriva di concentrare gli sforzi soprattutto sul punto numero 4. Essendo le frequenze di destra tutte occupate, l’Ilaria Party decise di schierarsi a sinistra, dove il segnale era debole, praticamente assente. Ottenne il sì di Rifondazione in cambio di un canale dedicato alle interviste di Gianni Minà, mentre per convincere Veltroni bastò garantirgli le repliche di “Giovanna, la nonna del corsaro nero” su Sky Classic. L’unico a tenere duro fu D’Alema: «Lo dissi nell’autunno del 1993 e lo ripeto oggi: in Italia non può succedere che il padrone di una tv riesca a fondare un partito».
NOTA. Tranne l’ultima frase, il testo è frutto della fantasia dell’autore.
Che la forza sia con voi....
2 Commenti:
A proposito di "Onnipotenza" cosa ne dici di Cacciari che oggi su tutti i giornali dichiara che in una sua prossima pubblicazione "leverà la pelle ai giornalisti" per quanto scrivono e in particolare per la cronaca dell'ultima acqua alta a Venezia? Omar
Caro Omar, sono stato (al pari tuo) giornalista per tanto (troppo?) tempo per non poter dire, in assoluta sincerità, che stavolta il sindaco di Venezia ha detto una cavolata (per non dire di peggio). E' ben vero che il giornalismo italiano non ha molte punte d'eccellenza e che i giornalisti mai dovrebbero dimenticare il preziosissimo (ma anche denso di responabilità) contributo che il loro mestiere può dare a questo Paese, ma stavolta il "leader maximo" (che pure è mio amico) doveva stare in silenzio.
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