martedì 16 dicembre 2008

SCARPE DIEM



C'è poco da fare..anche oggi Il manifesto sintetizza con assoluta efficacia (foto a sx) la notizia del giorno: Bush che viene fato oggetto, da parte di un giornalista iracheno, di un lancio di scarpe. Il texano (non dagli occhi di ghiaccio), col suo ranch e la mente carica di un fondamentalismo pseudocristiano, aveva detto: esporteremo la democrazia in Iraq. In tanti, tantissimi avevamo obiettato che no, la democrazia non si può esportare come fosse un oggetto, un pacco da piazzare magari dopo una operazione di marketing commerciale. Non la si può esportare perché essa va adattata alle culture e ai popoli. Nulla. Niente da fare. Salvo affermare, l'altro ieri, che la ricostruzione in Irak è fallita. E dunque ammettere che dopo anni di "occupazione", di morti, di stragi, l'aver fisicamente eliminato quel sanguinario dittatore (che in decenni non molto lontani aveva comunque goduto dell'appoggio dell'Occidente che lo vedeva come "elemento di equilibrio" nel Medio Oriente) non è bastato. E adesso? Go0dbye Irak e God bless America!

Se ne è andato ieri sera. In silenzio. Com'era sua costume. A 83 anni. Carlo Caracciolo era uomo d'altri tempi. Un " Principe" che a Claudio Sabelli Fioretti raccontava che a Napoli si dice Caracciolo e monnezza a Napoli non mancano mai. Probabilmente, chissà,. ai più il suo nome diceva poco o nulla. Ma a lui dobbiamo la nascita di autentici "terremoti" editoriali come L'Espresso, La Repubblica e i quotidiani della Finegil tra cui la "mia" La Nuova di Venezia e Mestre. E però oggi a lui che di se diceva "non sono comunista; sono un uomo di sinistra" forse non gliela dovevano proprio fare: accompagnare l'edizione odierna, mentre lo si piange, de La Nuova con un pieghevole del Popolo delle Libertà. E va beh...è la stampa (= la pubblicità) bellezza!

Stamani mi sono svegliato con le note di Crueza de ma e ho pensato che a me Fabrizio De Andrè manca. Ma proprio tanto. Questo il testo in italiano:

MULATTIERA DI MARE
Ombre di facce facce di marinai
da dove venite dov'è che andate
da un posto dove la luna si mostra nuda
e la notte ci ha puntato il coltello alla gola
e a montare l'asino c'è rimasto Dio
il Diavolo è in cielo e ci si è fatto il nido
usciamo dal mare per asciugare le ossa dell'Andrea
alla fontana dei colombi nella casa di pietra
E nella casa di pietra chi ci sarà
nella casa dell'Andrea che non è marinaio
gente di Lugano facce da tagliaborse
quelli che della spigola preferiscono l'ala
ragazze di famiglia, odore di buono
che puoi guardarle senza preservativo
E a queste pance vuote cosa gli darà
cose da bere, cose da mangiare
frittura di pesciolini, bianco di Portofino
cervelli di agnello nello stesso vino
lasagne da tagliare ai quattro sughi
posticcio in agrodolce di lepre di tegole
E nella barca del vino ci navigheremo sugli scogli
emigranti della risata con i chiodi negli occhi
finché il mattino crescerà da poterlo raccogliere
fratello dei garofani e delle ragazze
padrone della corda marcia d'acqua e di sale
che ci lega e ci porta in una mulattiera di mare

Che la forza sia con voi!



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